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Pillola dei 5 giorni dopo. Melis: “È un farmaco sicuro. Ridicoli obbligo di prescrizione e test gravidanza”


È quanto ha dichiarato all’Adnkronos Salute il ginecologo, membro Sigo e Sic. Nell’attesa che l’Italia prenda posizione in merito alla vendita del farmaco in farmacia senza ricetta medica, come deciso dalla Commissione europea, nel resto d’Europa su 8 paesi che avevano espresso contrarietà 5 si stanno adeguando

04 FEB - Sarebbe “ridicolo” mantenere l’obbligo di prescrizione medica in Italia per poter accedere alla Pillola dei cinque giorni dopo.
Non ha dubbi Gian Benedetto Melis, ordinario di Ginecologia e ostetricia all’università di Cagliari e membro della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) e della Società italiana di contraccezione: il farmaco è sicuro, non ha effetto collaterali, e quindi non ci sono ragioni per non adeguarsi a quanto deciso dalla Commissione Europea che ha dato semaforo verde alla vendita di ellaOne* senza la necessità di presentare la ricetta medica.
 
Una posizione la sua che “si basa, su dati scientifici e non su opinioni personali” ha dichiarato all’Adnkronos Salute. “Non credo che ci sia bisogno di discutere sull’effetto di questi farmaci, che sono contraccettivi e bloccano l’ovulazione – ha detto all’agenzia di stampa – qualunque discorso legato all’abortività non ha alcun senso. Basta conoscere la letteratura e il meccanismo d’azione di questi medicinali per capire che l’aborto non c’entra. Una volta ribadito questo, si può dire che questo prodotto è il più sicuro che ci sia perché a dosaggio unico, da assumere solo in certe circostanze e con effetti collaterali ormai ben definiti e quasi totalmente inesistenti. La ricetta medica non può essere il mezzo per evitare effetti collaterali, dato che non ci sono. È un medicinale innocuo”.
 
“Dal punto di vista tecnico – ha poi ribadito Melis – non ci sono ragioni, quindi, per mantenere un ridicolo obbligo di prescrizione, si perde solo tempo e si finisce per assumere la pillola molto più in ritardo. Dato che si parla di contraccezione d’emergenza, l’unico modo per vendere questo farmaco e garantirne la massima efficacia, considerando la sua innocuità, è senza ricetta”.
 
Soprattutto, Melis è convinto che occorra dare fiducia agli italiani: “La pillola dei 5 giorni dopo non si prende per facilitare una vita dissoluta o per coprire l’esigenza di avere rapporti continui con persone diverse. I giovani e gli adulti italiani sanno bene che possono usare questi contraccettivi solo in determinate e limitate occasioni, il prima possibile”.
 
Sull’obbligo di test di gravidanza, che per ora rimane nel nostro Paese oltre a quello di prescrizione medica, Melis è ancora più duro: “è un’idiozia, non si fa in nessun altro Paese. Una cosa ridicola per chi l’ha pensata e per chi continua a sostenerla. Il test di gravidanza è un sistema che può essere impiegato solo se c’è un ritardo del ciclo di alcuni giorni, ma non certo per usare questa pillola”.
 
Il quadro europeo. Comunque, in Italia non si è ancora sciolto il nodo sulla possibilità che il farmaco possa essere venduto in farmacia senza ricetta medica in linea con la normativa europea. L’Aifa si pronuncerà solo dopo che il Consiglio superiore di sanità avrà espresso il suo parere in merito.
Intanto nel resto d’Europa i Paesi stanno prendendo posizione. Degli otto Paesi  (Germania, Polonia, Lituania, Grecia, Croazia, Ungheria, Malta e Italia) su ventotto che si erano opposti alla cancellazione della ricetta medica 5 si stanno adeguando alla decisione europea (Germania, Polonia, Lituania, Grecia, Croazia). Rimangono fuori tre Paesi: Ungheria, Malta e, appunto, l’Italia.

04 febbraio 2015
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