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Cataratta. Risultati promettenti da nuova tecnica chirurgica. Il laser si abbina alla facoemulsificazione


La facoemulsificazione frantuma e aspira la cataratta mentre il laser a femtosecondi evita l’uso di lame chirurgiche. Una tecnica innovativa che viene presentata in questi giorni dal Professor Caporossi della Clinica Oculistica del Gemelli durante il Congresso Nazionale a Firenze. Utilizzata da sei mesi su pazienti del Policlinico romano, la tecnica ha già mostrato risultati soddisfacenti

12 MAR - Il femtolaser combinato con la facoemulsificazione rappresenta una delle promettenti innovazioni nell’ambito della chirurgia della cataratta. A presentare questa nuova tecnica è la Clinica Oculistica del Gemelli durante il Congresso Nazionale di Chirurgia della Cataratta, da oggi a sabato a Firenze (dal 12 al 14 marzo a Palazzo dei Congressi).
 
Questa nuova tecnica viene impiegata da sei mesi su un gruppo selezionato di pazienti dal Gemelli, una delle prime strutture a sperimentarla: i primi risultati soddisfacenti verranno presentati durante il Congresso dal Professor Aldo Caporossi, Direttore dell’Istituto di Clinica Oculistica dell’Università Cattolica - Policlinico universitario A. Gemelli.
 
La cataratta è un processo di opacizzazione del cristallino che comporta la perdita dell’acuità visiva, soprattutto in età anziana, colpendo circa il 40% della popolazione tra i 55 e i 64 anni e circa il 90% delle persone con più di 75 anni, soprattutto di sesso femminile. Questo nuovo intervento, spiegano gli esperti, permette risultati migliori in termini di recupero della capacità visiva e di tollerabilità dell’intervento in massima sicurezza per il paziente. “Siamo convinti”, spiega Caporossi, “che questa sia una importante opportunità da offrire alle tante persone che sono affette da questa patologia; infatti siamo certi che il prossimo anno presenteremo nuove evoluzioni del trattamento nel Congresso che sarà organizzato al Gemelli con sedute di live surgery dove questi femtolaser mostreranno tutta la loro potenzialità anche nella chirurgia della cataratta, rendendo stabile la presenza di queste tecnologie nel bagaglio delle migliori Cliniche oculistiche”.
 
Ma in cosa consiste questa metodica? Essa sfrutta la facoemulsificazione, una “metodica straordinaria impiegata per frantumare e aspirare la cataratta all’interno dell’occhio e poi introdurre una nuova lente sostitutiva attraverso una piccola incisione di 2 mm”, spiegano gli esperti. Questa tecnica viene combinata conil laser a femtosecondi (milionesimi di miliardesimi di secondo) per la chirurgia corneale: tale laser, utilizzato usualmente dall’Istituto del Gemelli in interventi per il trapianto di cornea lamellare e perforante, viene ora applicato in interventi di cataratta. In questo modo, dunque, sarebbe possibile evitare l’uso di lame chirurgiche. “È grazie a microesplosioni con formazioni di microscopiche bolle d’aria all’interno dei tessuti corneali e del cristallino, che vengono eseguiti tagli senza la necessità di utilizzare lame chirurgiche”, spiega il Professore, “il tutto sotto la gestione di sofisticate tecnologie computerizzate”. 

“Questo laser consente di eseguire ancora prima di entrare in sala operatoria le incisioni corneali, la capsuloressi e una prima frammentazione della lente cristallina, in preparazione  alla successiva chirurgia che viene completata all’interno della sala operatoria con i sistemi di facoemulsificazione ultrasonica, così che quest’ultima risulti più sicura, più  veloce e meno traumatizzante della tecnica classica”, prosegue Capogrossi. “Anche se il centro della chirurgia della cataratta resta la facoemulsificazione, dalla quale nessun intervento di cataratta può prescindere, noi crediamo che un servizio, già estremamente evoluto, possa in casi selezionati essere ulteriormente migliorato e che questa debba essere una possibilità aperta a tutti coloro che possano averne indicazioni specifiche indicate da staff esperti”.
 
Secondo gli esperti, questa combinazione sembra promettente e potrebbe ridurre la variabilità del risultato e personalizzare la  procedura in base alle caratteristiche del singolo occhio, migliorando l’utilizzo delle lenti intraoculari, indicate per la correzione di tutti i vizi refrattivi compresa la presbiopia.
 
Il Congresso è promosso dall’Associazione Italiana di Chirurgia della Cataratta e Rifrattiva.

12 marzo 2015
© Riproduzione riservata

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