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Tubercolosi. Oms: salvati 37 milioni di persone. Ma, dopo l’Aids, resta comunque la seconda causa di morte dovuta ad un singolo agente infettivo

di Viola Rita

Domani la Giornata mondiale dell'Oms. Negli ultimi 25 anni, il tasso di decesso dovuto alla Tbc è stato ridotto del 45%. Tuttavia, i numeri sono ancora elevati: nel 2013 la malattia ha colpito 9 milioni di persone, contando 1,1 milioni di morti. Nel 2015, si potrebbe raggiungere l'obiettivo di 'invertire la rotta', annullando la diffusione dell'epidemia, ed entro il 2035 si punta ad abbassare del 90% l'incidenza di casi e del 95% il tasso di decesso

23 MAR - Dopo Hiv e Aids, la tubercolosi rappresenta la seconda causa di decesso, a livello complessivo, dovuta ad un singolo agente infettivo. I dati sono divulgati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) in occasione del World Tuberculosis day 2015, che ricorre domani 24 marzo 2015, la Giornata mondiale dedicata alla conoscenza e alla lotta di questa malattia. Il tema di quest’anno è “Attrezziamoci per porre fine alla TB”, un invito per raggiungere nel 2015 l’obiettivo globale Millennium Developmental Goal di ‘invertire la rotta’ ed annullare la diffusione dell'epidemia.
L’obiettivo è quello di ridurre del 95% i casi di decesso e del 90% l'incidenza della tubercolosi, ponendo praticamente fine all'epidemia entro il 2035. In questa lotta alla malattia “ogni uomo, donna e bambino con la Tb dovrebbe avere un accesso paritario, senza ostacoli, agli innovativi servizi e strumenti di cui necessita per una rapida diagnosi, trattamento e assistenza”, ha dichiarato la Dottoressa Margaret Chan, Direttore Generale dell’Oms. L’Organizzazione richiama l’attenzione sul problema da parte dei governi, comunità, organizzazioni, operatori sanitari e partner internazionali.
 
Il dato positivo riguarda il numero di vite salvate: si tratta di 37 milioni di persone negli ultimi 15 anni circa. Ogni anno, il numero di individui che ha contratto la malattia è diminuito, procedendo verso l’obiettivo ‘Millennium Developmental Goal’ nel 2015. Il tasso di decesso della malattia è complessivamente calato (- 45% dal 1990 al 2013), tuttavia non bisogna abbassare la guardia: nell’anno 2013 la tubercolosi ha colpito 9 milioni di persone a livello globale (di cui 550mila bambini), nella maggioranza dei casi (95%) in paesi a medio e basso reddito. Inoltre, ci sono stati 1,5 milioni di decessi (di questi circa 80 mila erano bambini sieronegativi), mentre circa 480mila persone hanno sviluppato una tubercolosi multifarmaco resistente (MDR-TB).
“I progressi raggiunti nella lotta alla Tb sono stati conquistati con fatica e devono essere intensificati se intendiamo sconfiggere l’epidemia di tubercolosi”, ha affermato il Dottor Eric Goosby, che è stato nominato ‘Inviato Speciale’ delle Nazioni Unite sul tema della Tubercolosi nello scorso gennaio. La strategia per porre fine alla malattia, la “End TB Strategy”, prosegue Goosby, “offre una nuova speranza per milioni di persone che ogni anno si ammalano o perdono la vita a causa della Tb. È tempo di unire le forze per creare un mondo libero da essa”.
 
Promuovere la ricerca e l’innovazione per lo sviluppo di nuove tecniche diagnostiche, cure e vaccini rappresenta uno strumento essenziale per ridurne il carico, spiega l’Oms. Tuttora persistono dei buchi nelle risorse finanziare che devono essere riempiti, riferisce l’Organizzazione, E la Giornata Mondiale potrebbe essere un’occasione utile per far conoscere il problema e “mobilitare il numero maggiore possibile di persone per porre fine all’epidemia”, ha dichiarato il Dottor Mario Raviglione, direttore del Programma Globale dell’Oms sulla Tb.
 
L’Oms si occupa di questo problema attraverso diverse strategie (tra cui Stop TB Strategy Oms), finalizzate a promuovere strumenti che indirizzino il paziente verso una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato. Tra questi, supporto agli Stati Membri, monitoraggio e misura del progresso nella cura della Tbc nonché dei finanziamenti.
 
La tubercolosi è una malattia infettiva causata da un batterio della specie Mycobacterium tuberculosis, detto comunemente bacillo di Koch. Chi viene colpito da questo batterio ha un rischio di sviluppare la malattia durante la propria vita pari al 10%. Le persone sieropositive hanno un aumento di tale rischio che va dal 26 al 31%. Il rischio risulta maggiore anche per chi presenta una compromissione del sistema immunitario, nonché per casi di malnutrizione, diabete, abitudine al fumo di tabacco. 
I sintomi della tubercolosi possono comprendere febbre, tosse con possibile emissione di sangue, dolore al petto, debolezza, perdita di peso ed altro. Per riconoscere la malattia ed effettuare la diagnosi molti paesi si basano ancora sull’esame microscopico del campione di espettorato, mentre, soprattutto nel caso della MDR-TB oppure nella Tbc associata ad Hiv, la diagnosi è più complessa; ad oggi esiste un nuovo test della durata di due ore che ha mostrato efficacia. La malattia è curabile e può essere trattata con farmaci antimicrobici (antibiotici) specifici e assistenza sanitaria.
 
Viola Rita

23 marzo 2015
© Riproduzione riservata

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