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Farmac-Zabban celebra il 120° anniversario. Oltre 10mila clienti nel mondo,180 unità di personale, export in 40 Paesi. Rimondi: “Tagli rischiano di strozzare eccellenze”

di Gennaro Barbieri

L'amministratore unico, Gino Zabban, ha ripercorso la storia dell'azienda con sede a Calderara di Reno (Bologna). Articoli per la medicazione e dispositivi chirurgici e sanitari gli asset di riferimento. “Preoccupati per politiche di spending review che hanno l'obiettivo di tagliare  i costi in sanità e alle forniture biomediche”. Rimondi: “Rivedere assurdo meccanismo payback”. Racca: “Vincente la sinergia tra imprese e farmacie”. 

22 SET - Nel 1885 i fratelli Fiippo e Gino Zabban avviarono a Bologna, per la prima volta in Italia, la produzione industriale di materiali per la medicazione negli ospedali. Trasformano un leggero tessuto di cotone di bende e compresse idrofilizzate e medicate in un nuovo materiale chiamato garza. Attirarono l’attenzione dell’Istituto Rizzoli, accrescendo la propria gamma di offerta e iniziando un percorso secolare. Centoventi anni dopo la Farmac-Zabban S.p.a. è attiva nella produzione di articoli per la medicazione e di dispositivi chirurgici e sanitari che distribuisce a ospedali, case di cura, farmacie e sanitarie fino a contare circa 10mila clienti e circa 180 fra dipendenti e forza vendite.

La ricorrenza è stata celebrata all’interno della sede delle attività produttive, uno stabilimento di 41mila mq situato a Calderara di Reno. “Abbiamo attraversato da protagonisti i principali eventi della storia d’Italia nell’ultimo secolo e mezzo – ha ricordato l’attuale amministratore unico Gino Zabban – Durante la Prima Guerra Mondiale, per esempio, fornimmo le medicazioni all’esercito italiano, mettendo a disposizione i primi esemplari di cerotti. Abbiamo poi sviluppato una stretta e proficua collaborazione con gli ospedali più all’avanguardia sino ad arrivare agli Anni ’70, un autentico spartiacque per noi”. Fu, infatti, proprio in quel decennio che l’azienda di trasferì nell’attuale sede e iniziò la vendita diretta anche nelle farmacie. “Fu il trampolino di lancio per il contesto odierno, in cui ci misuriamo con le sfide della globalizzazione. Nuovi scenari che ci impongono di ripensare tante procedure e che ci hanno indotto a trasferire all’estero alcuni segmenti della filiera produttiva”. La crisi continua a mordere, “ma noi siamo stati ugualmente in grado di incrementare le vendite, garantendo l’export in 40 Paesi”. Allo stato attuale “non manca tuttavia la preoccupazione per le politiche di spending review che hanno l’obiettivo di tagliare i costi in sanità e alle forniture biomediche. E spesso ci si dimentica anche che tutelare il settore delle farmacie rappresenta un valore aggiunto per il Paese”.

Il settore biomedicale “è imprescindibile e vitale per l’intero tessuto produttivo del Paese e rappresenta la spina dorsale del nostro territorio – ha evidenziato Irene Priolo, sindaco di Calderara di Reno – Sono tantissime le famiglie che lavorano e che percepiscono la maggior parte del proprio reddito dalla famiglia Zabban, che costituisce quindi un vero e proprio traino per tutta l’area. Stiamo parlando di un’azienda che ha confermato e consolidato lungo tutto l’arco della sua storia la conduzione familiare, elemento che oggi si configura come un dato eccezionale, Ma soprattutto hanno continuato a investire, anche nel corso di una fase economica così complicata e perigliosa. Per la nostra zona si sono rivelati una boccata d’ossigeno: basti pensare che nel 2009 a Calderara ci sono stati più cassintegrati che a Bologna”.

La peculiarità della Farmac-Zabban è “indubbiamente l’aver attraversato tutti i decenni fondamentali in un settore relativamente recente come quello biomedico – ha osservato Stefano Rimondi, Past President di Assobiomedica – Il loro punto di forza risiede nella capacità di intessere forti e stretti legami con la ricerca e in particolare con quella degli ospedali: puntando sull’innovazione hanno creato una forte simbiosi con l’eccellenza clinica, il Rizzoli su tutti. A ciò bisogna aggiungere l’espansione verso i mercati internazionali, determinata dalla scelta coraggiosa e consapevole di investire all’estero. Si tratta, infatti, di un passaggio doveroso per un’azienda dotata di sguardo prospettico”. Anche perché le difficoltà che attraversano il mercato domestico “sono evidenti, con una tassazione che ha raggiunto livelli insostenibili e tagli che stanno scaraventando la spesa per la salute verso la cifra irrisoria del 6% del Pil. Sono trend da III Mondo, che rischiano di incidere pesantemente, sia a livello qualitativo che quantitativo, sulle forniture. A ciò si aggiunga il meccanismo del payback, che si rivela ogni anno più assurdo e che ormai genera un’autentica tassa lineare sul fatturato delle imprese”.

In questo contesto si conferma nodale la funzione delle farmacie che “sono saldamente connesse con realtà aziendali come Farmac-Zabban, anche all’interno di un contesto che soprattutto negli ultimi dieci anni ha mostrato profonde trasformazioni – ha commentato Annarosa Racca, presidente di Federfarma – All’interno di questo quadro l’Emilia Romagna si è dimostrata una regione all’avanguardia, soprattutto per quanto riguarda vettori di crescita esponenziale come la ricetta elettronica e la farmacia dei servizi. Nel complesso in Italia il rapporto tra cittadino e farmacista si rivela costantemente il migliore al mondo, anche alla luce dell’alto grado di competitività che mantengono le nostre realtà: negli ultimi 5 anni il prezzo dei prodotti farmaceutici è calato del 10%. Ma la nostra forza deve molto a eccellenze come Zabban, che continuano a entrare virtuosamente nelle nostre farmacie”. Le celebrazioni si sono chiuse con il salute di Monsignor Ernesto Vecchi, Vescovo Ausiliare di Bologna. “Questa storia dimostra quanto, ancora più nella società odierna, la famiglia sia veicolo di valori sani. Ma anche la forza della scienza farmaceutica che, seguendo lo sviluppo e l'evoluzione della ricerca, ci ha garantito un valore inestimabile come l’allungamento dell’aspettativa di vita”.
 
Gennaro Barbieri
 


22 settembre 2015
© Riproduzione riservata

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