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Farmaci equivalenti. Da Cittadinanzattiva nuova campagna per corretta informazione. “Italia fanalino di coda, si inverta il trend”


Il primo step è l'insediamento di un tavolo che formulerà messaggi ad hoc per incrementare la sensibilizzazione. All'iniziativa hanno aderito Aifa, Auser, Ipasvi, Federfarma, Fnomceo, Fofi, Sifact, Sifo, Sigg, Simg, Spi-Cgil, Sunifar. I partecipanti intendono fornire indicazioni sul corretto uso dei farmaci e conoscere le opportunità che i cittadini hanno per risparmiare in sicurezza.

05 NOV - Il Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva lancia una nuova campagna per la corretta informazione sui farmaci equivalenti. Tra i primi passi, l'insediamento del tavolo di lavoro che collaborerà alla messa a punto dei messaggi chiave delle attività di sensibilizzazione il cui obiettivo è di contribuire a promuovere un rapporto "maturo e consapevole" con il farmaco equivalente. Hanno aderito Aifa, Auser, Ipasvi, Federfarma, Fnomceo, Fofi, Sifact, Sifo, Sigg, Simg, Spi-CGIL, Sunifar. La campagna è sostenuta dal contributo non condizionato di Assogenerici.

Gli ultimi dati relativi all'utilizzo del farmaco generico in Italia raccolti dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nel nuovo rapporto ‘Health at Glance 2015’ dimostrano che l'incremento nell'uso di farmaci generici ha contribuito alla riduzione dei prezzi e della spesa italiana per i medicinali, tuttavia in Italia l'utilizzo dei prodotti equivalenti rimane relativamente bassa: è quadruplicata dagli anni 2000. Sul totale dei farmaci utilizzati in Italia, solo il 19% sono farmaci equivalenti, contro una media Ocse del 48%, l'83% in UK, l’80% in Germania e la Spagna 47%. L'impatto di questo scarso utilizzo è evidente in Italia se si guarda alla spesa sostenuta dai cittadini.

Secondo il Rapporto del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici di Cittadinanzativa del 2014 si è registrato un aumento dei costi privati: 737 euro in più all'anno per l'acquisto di farmaci necessari e non rimborsati dal Ssn. Inoltre, circa 1 paziente su 4 sa che il farmaco equivalente costa meno rispetto a quello di marca, e la stessa percentuale afferma che è un farmaco simile ma non uguale a quello di marca. Oltre il 30% riconosce gli equivalenti dal prezzo inferiore al farmaco brand e dalla dicitura sulla confezione. Nella maggior parte dei casi i pazienti sono informati dal medico o dal farmacista circa l’esistenza del farmaco equivalente, ma considerano quello di marca più efficace (33,4%) o sono influenzati dallo scetticismo di una parte di medici (30,8%) che sostiene che non sono uguali. Il risultato è che quasi la metà dei pazienti (47,3%) non cambierebbe la terapia che sta assumendo con quella equivalente o ha dubbi nel farlo (21,6%).
A partire da questi dati, la campagna promossa da Cittadinanzattiva intende facilitare una corretta informazione per contribuire a costruire un rapporto maturo con il farmaco equivalente. Tra gli obiettivi in comune dichiarati dai partecipanti al Tavolo insediatosi: puntare sull'alleanza tra professionisti sanitari, Istituzioni e cittadini nel percorso di cura per la scelta della terapia farmacologica migliore, libera da pregiudizi e falsi miti; fornire indicazioni sul corretto uso dei farmaci e conoscere le opportunità che i cittadini hanno per risparmiare in sicurezza.
 

05 novembre 2015
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