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Colite ulcerosa. Infliximab ‘batte’ ciclosporina, ma il dibattito è aperto

di Will Boggs

Le due molecole hanno risposte simili nel breve periodo e in studi non randomizzati, mentre la prima sarebbe più efficace nell’evitare colectomie a 12 mesi e ha fatto registrare una migliore efficacia in ricerche randomizzate.

02 MAR - (Reuters Health) – Secondo una revisione sistematica canadese, negli studi non randomizzati l’infliximab potrebbe essere migliore della ciclosporina per il trattamento di pazienti con colite ulcerosa (Uc) refrattaria agli steroidi, mentre non ci sarebbero evidenze sufficienti per affermare la migliore efficacia di un farmaco rispetto all’altro nei trial randomizzati. “Penso che i medici si siano spostati verso l’uso di infliximab perché è più facile da usare ed è comunemente percepito come più sicuro rispetto alla ciclosporina, ma i dati suggeriscono che gli eventi avversi possono essere simili nei pazienti trattati con questi due farmaci”, spiega alla Reuters Health Neeraj Narula della McMaster University di Hamilton in Canada.
 
Le terapie di emergenza hanno lo scopo di evitare la colectomia e migliorare i risultati a lungo termine in circa il 30% dei pazienti con Uc acuta grave che non hanno risposto al trattamento con steroidi. Un recente studio non è riuscito a dimostrare la superiorità dell’infliximab o della ciclosporina in questo contesto.

La revisione
La revisione sistematica di Narula e colleghi, che ha confrontato i due farmaci nella Uc acuta grave refrattaria agli steroidi, ha riguardato 16 studi che hanno coinvolto 1.473 partecipanti. Cinque lavori erano di tipo prospettico (tra cui tre studi clinici controllati randomizzati), gli altri erano studi di coorte retrospettivi. Le risposte terapeutiche non hanno fatto registrare differenze significative tra infliximab e ciclosporina nei tre studi randomizzati, ma i tassi di risposta sono stati significativamente più alti per l’infliximab (74,8%) rispetto alla ciclosporina (55,4%) negli studi non randomizzati. Anche i tassi di colectomia a tre mesi non hanno mostrato differenze significative tra i due farmaci, indipendentemente dal disegno dello studio, mentre a 12 mesi erano significativamente più bassi con l’infliximab (20,7%) che con la ciclosporina (36,8%) negli studi non randomizzati. Eventi avversi correlati al farmaco, gravi effetti collaterali, complicanze post-operatorie e mortalità non hanno fatto registrare differenze significativamente tra i trattamenti, secondo il rapporto pubblicato sull’American Journal of Gastroenterology.

“Sono in corso ricerche per determinare come massimizzare il beneficio terapeutico dell’infliximab nel contesto di Uc acuta grave, e studi prospettici che confrontano il dosaggio ottimizzato del farmaco con la ciclosporina possono fornire una visione più completa in questo dibattito”, osservano i ricercatori. “Le nostre evidenze supporterebbero l’uso sia di infliximab sia di ciclosporina nel breve termine, ma i dati a più lungo termine (che riguardano il tasso di colectomia a 12 mesi) ci fanno pensare che infliximab sia preferibile – sottolinea Narula – Detto questo, stiamo imparando modi per ottimizzare l’uso di infliximab nella Uc acuta grave, usando anche dosi più elevate e immunomodulatori concorrenti, che possono portare a benefici ancora maggiori con l’infliximab rispetto a quelli osservati finora”, aggiunge Narula.

I commenti del mondo scientifico
“La scelta farmaci di emergenza dovrebbe dipendere dalla decisione di medici con esperienza – afferma Dong Soo Han del Hanyang University Guri Hospital (Corea), che ha recentemente controllato il ruolo della ciclosporina nelle Uc refrattarie agli steroidi – Ma, considerando gli effetti collaterali a lungo termine della ciclosporina, infliximab è una delle opzioni valide. Abbiamo però bisogno di più studi clinici randomizzati che confrontino entrambi i farmaci”, suggerisce. 
 
Peter De Cruz, a capo dell’Infiammatory Bowel Disease Service dell’Austin Health di Melbourne, ha recentemente esaminato la gestione pratica della colite ulcerosa grave acuta, sostenendo che “data la mancanza di differenze significative tra i due gruppi, la precedente esposizione dei pazienti a tiopurina e l’esperienza individuale del centro con ciascuna delle terapie di emergenza dovrebbero guidare la scelta di quale terapia di emergenza sia più adatta per ogni singolo paziente”.

“Ulteriori studi sono necessari per determinare il dosaggio ottimale di infliximab e per stabilire quali pazienti hanno maggiori probabilità di rispondere alle terapie di emergenza – sottolinea De Cruz – Deve anche essere stabilita la strategia di manutenzione ottimale dopo un trattamento di successo”.

Fonte: Am J Gastroenterol 2016

Will Boggs

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

02 marzo 2016
© Riproduzione riservata

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