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Rischio ipertensione per un giovane su cinque


Un sondaggio fotografa l’atteggiamento degli italiani nei confronti dell’ipertensione e delle misure di prevenzione. La metà del campione ormai misura le pressione a casa con strumenti digitali. Ma la gran parte lo fa troppo raramente

19 APR - Un italiano su 5 tra i 18 e i 24 anni dichiara di soffrire o di aver sofferto di pressione alta mentre il 12,4% in questa fascia non conosce i propri valori pressori. È questo forse il dato più preoccupante di un sondaggio commissionato dal Gruppo Movi (società attiva nel mercato dei dispositivi medici) e condotto nel gennaio 2011 su un campione di 1000 persone con più di 18 anni rappresentativo della popolazione italiana. Dal sondaggio è emerso che benché quasi totalità del campione (97,8%) consideri importante monitorare costantemente la pressione, quasi la metà (43,8) non la misura più di due volte l’anno.Più dell’80% del campione, poi, ritiene che solo dopo i 35 anni si entri nell’età a rischio per la pressione alta, mentre solo il 5% crede che già sotto i 25 anni sia necessario controllare il rischio ipertensione. Tuttavia, “l’ipertensione è chiamata “killer silenzioso” perché in genere non dà sintomi particolari. Aumenta con l’aumentare dell’età e tanto più la lasciamo agire, tanti più danni farà nel lungo periodo, con ripercussioni anche molto gravi”, ha precisato Alessandra Mailhac, responsabile dell’Ambulatorio di Cardiopatia Ipertensiva dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele.
Intanto gli italiani familiarizzano con gli sfigmomanometri digitali per il monitoraggio a domicilio della pressione arteriosa: il 54,9% dichiara di misurarla a casa, nel 62,3% dei casi su consiglio del medico. Una modalità di misurazione che rappresenta “un prezioso supporto a quella effettuata dal medico”, ha precisato Mailhac. “La tranquillità della propria casa evita il cosiddetto effetto camice bianco che si presenta nel 15-20% dei pazienti. La comodità di avere uno strumento preciso e affidabile al proprio domicilio consente di fare molto in termini di prevenzione”. Inoltre, il campione si dimostra molto ben disposto verso ulteriori innovazioni tecnologiche: 3 su 4 si dichiara interessato a soluzioni “tecnologiche” per favorire la valutazione da parte del medico e utilizzerebbe un diario online per condividerle con il proprio medico di base. 

19 aprile 2011
© Riproduzione riservata

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