Menopausa. Non solo osteporosi. Anche i trigliceridi alti aumentano rischio fratture
di Lisa Rapaport
Secondo uno studio statunitense le donne in età da menopausa con trigliceridi alti hanno un rischio aumentato di fratture ossee. I ricercatori hanno seguito più di 2.000 donne in premenopausa, senza storia di fratture ossee, per quasi 15 anni.
25 GIU -
(Reuters Health) - “Questo studio suggerisce che le donne che entrano nella mezza età dovrebbero intervenire per abbassare i trigliceridi” dice l’autrice dello studio,
Jennifer Lee della Stanford University di Palo Alto e Veterans Affairs Medical Center in California. Durante la menopausa diminuiscono i livelli di estrogeni e i livelli di grassi nel sangue aumentano. Ciò provoca un aumento del rischio di fratture, anche se i meccanismi alla base di questo processo non sono ancora del tutto chiari, si legge nel lavoro pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism.
Lo studio
Lee e colleghi hanno analizzato i dati provenienti da più di 2000 donne tra i 42 e i 52 anni, al momento dell’arruolamento nel biennio 1995-97. Molte delle donne erano in sovrappeso e tre quarti avevano bassi livelli di trigliceridi normali, ovvero fino a 150 mg/dL. I livelli da 150 mg/dL a 199 mg/dL erano considerati borderline e sopra 199 alti.
Nei 13 anni successivi, 147 donne hanno subito fratture non traumatiche: un terzo al piede, il 16% alle caviglie e il 13% ai polsi.
Un aumento di 50 mg/dL dei livelli di trigliceridi è stato associato ad un aumento del rischio del 31% di fratture tra i due e i cinque anni successivi al dosaggio e a un incremento complessivo dell’11% del rischio di fratture. Le donne che già prima della menopausa avevano livelli altri di trigliceridi (oltre 300 mg/dL) hanno avuto un rischio due volte e mezzo aumentato di riportare fratture entro la fine dello studio rispetto alle donne con livelli inferiori a 150 mg / dL.
“Altri fattori possono influenzare l’associazione tra l’aumento dei trigliceridi e le fratture – ha detto
Walter Willett, ricercatore presso la Harvard University – e riguardano il tipo di dieta seguito. I risultati devono essere interpretati con cautela perché i trigliceridi sono un marcatore sensibile di un cattivo stato metabolico che deriva da una ridotta attività fisica, elevato apporto di carboidrati sani e grassi saturi, e uno stato pre-diabetico”.
Fonte: J Clin Endocrinol Metab 2016
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
25 giugno 2016
© Riproduzione riservata
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