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Semuloparina: più che dimezzato il rischio di TEV in pazienti oncologici


Il farmaco, un’eparina a basso peso molecolare con peso molecolare ultra-basso che è il risultato di ingegneria selettiva, riduce del 64 per cento il rischio di trombosi venosa in pazienti sottoposti a chemioterapia. Entro l’anno la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio.

08 GIU - Nei pazienti oncologici che hanno iniziato un regime chemioterapico, la semuloparina riduce significativamente il rischio cumulato di trombosi venosa profonda sintomatica, embolia polmonare non fatale e morte correlata a tromboembolismo venoso. È quanto emerso dallo studio pivotale SAVE-ONCO, i cui risultati sono stati presentati nel corso 47° Convegno Annuale della Società Americana di Oncologia Clinica.Semuloparina è un’eparina a basso peso molecolare con peso molecolare ultra-basso che è il risultato di ingegneria selettiva. È arricchita con siti di legame per l’anti-trombina, che determinano un’attività anticoagulante principalmente rivolta verso il fattore Xa, con effetti minimi sul fattore IIa.
Nel tromboembolismo venoso, i coaguli di sangue generalmente si formano nelle vene profonde e possono migrare e potenzialmente bloccare il flusso del sangue nei vasi polmonari. Questo può causare una morte improvvisa. Anche se spesso è clinicamente silente, il tromboembolismo venoso è una complicanza che mette in pericolo la vita di un paziente oncologico su cinque. E l’inizio della chemioterapia aumenta ulteriormente il rischio di più del 60%.
“Attualmente non esiste alcun trattamento approvato per la prevenzione primaria del rischio di tromboembolismo venoso per i pazienti oncologici che iniziano la chemioterapia,” ha affermato Giancarlo Agnelli, professore di Medicina Interna all’Università di Perugia, e principal investigator dello studio SAVE-ONCO. “Pertanto, siamo incoraggiati dalla riduzione del 64% del rischio di trombosi venosa, che mette a rischio la vita del paziente, che è stata dimostrata in questo studio randomizzato”.
“La prevenzione del tromboembolismo venoso è una sfida importante nella responsabilità clinica di molti pazienti affetti da cancro”, ha aggiunto Elias Zerhouni, presidente, Ricerca e Sviluppo a livello Mondiale, Sanofi - “Siamo molto soddisfatti di constatare che la semuloparina, grazie al suo profilo selettivamente arricchito, ha raggiunto gli obiettivi prefissati. In base a questi risultati speriamo di presentare la domanda di autorizzazione alla immissione in commercio nel terzo trimestre 2011”.  

08 giugno 2011
© Riproduzione riservata

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