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Inquinamento. “Il 92% della popolazione respira aria inquinata”. Il rapporto Oms


Quasi l'intera popolazione mondiale vive in zone con livelli di particelle sottili che superano i limiti. Sono tre milioni i decessi legati a inquinamento atmosferico. Quasi il 90% dei decessi si verifica in Paesi a basso e medio reddito. Tra le soluzioni suggerite un sistema dei trasporti più sostenibile, la gestione dei rifiuti solidi, l'uso di stufe e combustibili puliti per le famiglie così come le energie rinnovabili e la riduzione delle emissioni industriali.

27 SET - Circa 6,5 ​​milioni di persone muoiono ogni anno per l'inquinamento atmosferico e il 92% della popolazione mondiale vive in luoghi in cui i livelli superano i limiti raccomandati. Questi i dati contenuti nell'ultimo rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che lancia un appello per "un'azione rapida per affrontare l'inquinamento atmosferico".
 
"Esistono delle soluzioni, in particolare un sistema dei trasporti più sostenibile, la gestione dei rifiuti solidi, l'uso di stufe e combustibili puliti per le famiglie così come le energie rinnovabili e la riduzione delle emissioni industriali", ha spiegato Maria Neira, direttrice del dipartimento di Sanità pubblica dell'Oms. 
 
Quasi il 90% dei decessi si verifica in Paesi a basso e medio reddito, di questi, quasi due su tre si verificano nelle regioni sud-est asiatico e del Pacifico occidentale.
 
"L'inquinamento atmosferico continua ad incidere sulla salute delle popolazioni più vulnerabili - donne, bambini e gli adulti più anziani - spiega la vicedirettrice generale dell'Oms Flavia Bustreo -. Per essere in buona salute le persone devono godere di aria pulita dal loro primo respiro fino all'ultimo".
 
Il rapporto punta il dito contro le principali fonti di inquinamento atmosferico, tra cui "i mezzi di trasporto inefficienti, i combustibili per uso domestico, la combustione dei rifiuti, le centrali elettriche alimentate a carbone e le attività industriali". Ma, la colpa non è soltanto delle attività umane. L'allarme è legato anche ai fenomeno naturali: "le tempeste di sabbia, soprattutto nelle zone vicine a un deserto - precisa il rapporto - possono avere un'influenza sulla qualità dell'aria".
 
L'analisi svolta dall'università di Bath, nel Regno Unito, ha preso in considerazione i dati, rilevati attraverso satelliti e rilevatori di terra, provenienti da 3.000 luoghi, sia urbani che rurali, in tutto il mondo. Mediterraneo orientale, Sud-est asitico e Pacifico occidentale: queste, secondo l'Oms, le aree esposte a livelli di inquinamento "particolarmente alti". Esclusa la regione delle Americhe, meno del 20% della popolazione del resto del mondo vive in luoghi dove la qualità dell'aria corrisponde alle norme previste dall'Organizzazione mondiale della Sanità.
 
Nel mondo circa 3 milioni di decessi, secondo l'agenzia per la salute delle Nazioni Unite, sarebbero legati all'esposizione all'inquinamento atmosferico, mentre nel 2012 erano 6,5 milioni di persone, ovvero l'11,6% dei decessi globali. Di questi, il 95% è dovuto a malattie non trasmissibili: problemi cardiovascolari o polmonari cronici oppure cancro ai polmoni. Inoltre, l'inquinamento atmosferico, come si spiega nel rapporto, aumenta il rischio di acute infezioni respiratorie.

27 settembre 2016
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