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Cellule della pelle trasformate in cellule cerebrali


In uno studio pubblicato su Pnas, un gruppo di ricercatori svedesi illustra una nuova tecnica per riprogrammare le cellule della pelle facendole diventare cellule nervose. E senza passare per lo stadio di staminale.

16 GIU - “Speriamo di riuscire a fare una biopsia a un paziente, creare delle cellule secernenti dopamina e quindi trapiantarle come trattamento per il morbo di Parkinson”. Così Malin Parmar, ricercatrice dell’Università di Lund in Svezia illustra le speranze del proprio gruppo di ricerca che sembrano molto più concrete dopo la pubblicazione su Pnas di uno studio senza precedenti: il team svedese è infatti riuscito a riprogrammare cellule del tessuto connettivo (fibroblasti) per farle evolvere in cellule nervose.Non che sia una novità la riprogrammazione di specifiche popolazioni cellulari: già da qualche anno è possibile trasformare le cellule della pelle in cellule staminali, le cosiddette IPS, Induced Pluripotent Stem Cells (cellule staminali pluripotenti indotte). La novità dello studio appena pubblicato risiede invece proprio in questo: in ricercatori hanno convertito cellule della pelle senza passare per lo stadio di staminale.
Perché avvenisse la trasformazione è bastato attivare tre geni, già noti per essere attivi nella formazione delle cellule cerebrali durante lo stadio fetale.
“Noi non credevamo veramente che avrebbe funzionato”, ha affermato Parmar. “Abbiamo iniziato più che altro perché si trattava di un esperimento interessante. Tuttavia, abbiamo visto immediatamente che le cellule erano sorprendentemente ricettive alle istruzioni”.
Non solo, il team ha condotto esperimenti in cui sono stati attivati due ulteriori geni. Il risultato è stato indurre le cellule nervose appena create a produrre dopamina. Facile comprendere le potenziali implicazioni della tecnica: le cellule opportunamente “istruite” potrebbero essere impiegate per l’autotrapianto in persone affette da patologie come il morbo di Parkinson. Inoltre, le cellule potrebbero anche essere usate come modelli nella ricerca su varie malattie neurodegenerative.
Di certo un simile impiego non è così vicino e i ricercatori avvertono che sono ancora necessarie ulteriori ricerche sul modo in cui le nuove cellule nervose sopravvivono e funzionano nel cervello prima che la tecnica possa essere usata nella pratica clinica. Ma la possibilità di produrre le cellule cerebrali di cui un paziente ha bisogno a partire da un campione di pelle o di capelli non sembra un’ipotesi campata in aria.
Lo studio è stato finanziato dal Consorzio europeo per la terapia con le cellule staminali per le malattie neurodegenerative ("NEuroStemCell") nell'ambito del del Settimo programma quadro. 

16 giugno 2011
© Riproduzione riservata

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