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Terapia nutrizionale. Personalizzazione della cura e nuove normative sugli appalti


Sensibilizzare e informare su un argomento quale la nutrizione nel paziente oncologico e cronico l’obiettivo principale dell’incontro che si è svolto a Roma presso l’Ospedale S. Spirito lunedì 9 luglio e che si replicherà oggi a Bari.

13 LUG - Quando si parla di nutrizione parenterale e di malati oncologici e cronici è necessario parlare anche di personalizzazione della terapia, appropriatezza prescrittiva e sostenibilità dei processi di acquisto nel rispetto del nuovo codice sugli appalti. Questi gli argomenti al centro dell’incontro che si è svolto a Roma presso l’Ospedale S. Spirito lunedì 9 luglio e che si replicherà oggi a Bari.
 
Sensibilizzare e informare su un argomento quale la nutrizione nel paziente oncologico e cronico l’obiettivo principale dell’incontro con uno sguardo attento alla nuova normativa sugli appalti e al documento di analisi rivolto principalmente alle Regioni e alle stazioni appaltanti “Documento di Scenario relativo ai prodotti per la nutrizione parenterale” pubblicato dalla società Pharmadoc e con il patrocinio della Sifo, Sifact e Fare. Alla presenza di Maurizio Muscaritoli, Ordinario di Medicina Interna del Dipartimento di Medicina Clinica, Direttore UOD Coordinamento Attività di Nutrizione Clinica, Università Sapienza di Roma e Presidente della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC) e di Lorella Lombardozzi, Dirigente area politica del farmaco della Regione Lazio - Roma, che hanno moderato l’incontro realizzato con il contributo non condizionato di Baxter, si sono confrontati rappresentanti del mondo dei clinici, dei farmacisti, dei provveditori e delle stazioni appaltanti, delle istituzioni e delle Associazioni pazienti.
 
La nutrizione parenterale è una terapia che oggi trova sviluppo e indicazione in una serie di patologie che vanno dalle malattie croniche, pediatriche, oncologiche fino ad arrivare al paziente critico. Per una corretta presa in carico del paziente, è quindi necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga tutti gli addetti ai lavori, dall’oncologo al nutrizionista, dal farmacista all’immunologo. Dal punto di vista clinico, viste le ampie indicazioni, è importante personalizzare il più possibile la terapia prescrivendo al paziente i giusti nutrienti, il corretto apporto calorico e il giusto volume ma soprattutto la giusta componente lipidica. Nel documento di analisi, infatti, viene messo in evidenza come sia differente la risposta immunitaria del paziente in base alla frazione lipidica somministrata.
 
“L’utilizzo preferenziale di una specifica emulsione lipidica in un particolare momento, può migliorare la prognosi di un paziente proprio perché la frazione lipidica influenza il metabolismo di chi la assume”, ha precisato Alessandro Laviano, internista del Dipartimento di Medicina Clinica dell’Università Sapienza di Roma, durante il suo intervento.

La terapia nutrizionale dovrebbe essere integrata nel trattamento primario del paziente, condividendone gli stessi obiettivi, e sviluppata in modo personalizzato in base allo stato clinico/metabolico del paziente. A parte i casi di sostanziale equivalenza, i prodotti per la nutrizione parenterale non sono tutti uguali. È importante sottolineare che le diverse emulsioni lipidiche attualmente in commercio consentirebbero al clinico di scegliere la sacca nutrizionale più adatta al piano terapeutico nutrizionale del paziente e garantirebbero l’accesso alle cure a tutti nell’ottica della personalizzazione della terapia. Non sempre, però, l’esigenza trova riscontro nelle procedure di appalto pubbliche, poiché generalmente le gare sui medicinali hanno un criterio di aggiudicazione basato sul prezzo più basso. Ad aggravare la situazione poi ci sono le molte differenze regionali in materia.

La nuova Direttiva europea e più recentemente il Codice degli appalti propongono come preferenziali procedure che consentono di coniugare la qualità e il prezzo, anche mediante la differenziazione dei prodotti attraverso molteplici strumenti, come ad esempio l’accordo quadro, illustrati all’interno del Documento di Scenario relativo ai prodotti per la nutrizione parenterale.
 
“La realizzazione di un documento in questo specifico settore deriva dalla volontà di offrire un quadro il più possibile completo di quelli che sono i prodotti disponibili diversificati in base alle peculiarità farmacologiche e di quelle che sono le procedure di appalto dei farmaci stessi”, ha precisato Mauro De Rosa, Coordinatore scientifico del lavoro, professore di Politiche farmaceutiche del Dipartimento di Scienze del Farmaco, UPO - Università del Piemonte Orientale, direttore del Dipartimento farmaceutico dell’Azienda USL di Modena e Presidente eletto Sifact. “Le cosiddette stazioni appaltanti e tutti i soggetti aggregatori a cui principalmente è diretto il documento, devono trovarsi di fronte a tutte le diverse alternative delineate dalle diverse norme e leggi, dalle gare di aggiudicazione per il prezzo più basso a quelle in base al rapporto qualità/prezzo fino all’accordo quadro. Questa particolare procedura - ha proseguito - nell’ambito dei prodotti per la nutrizione parenterale non è però mai stata adottata”.

Sull’acquisto dei farmaci, qualunque essi siano, la parola ultima spetta però alle Regioni; “sono le regioni a decidere qual è l’opzione migliore per meglio interpretare le direttive a cui devono sottostare”, ha ribadito De Rosa, e “purtroppo c’è ancora molta difformità a riguardo sia per quanto riguarda le procedure d’acquisto, sia per ciò che concerne l’offerta che viene data ai singoli pazienti”, ha sottolineato Lorella Lombardozzi. Attualmente infatti la gestione nutrizionale del paziente oncologico e molto variabile e non sempre la presa in carico e il supporto nutrizionale risultano appropriati, nonostante il Ministero della Salute abbia realizzato un documento di indirizzo nel quale vengono affrontati gli aspetti relativi agli screening e alla valutazione nutrizionale, nonché alla presa in carico nutrizionale del malato oncologico sia in ospedale che a domicilio.
 
Ad esempio, “in Regione Lazio - ha proseguito Lombardozzi - un tempo era attiva una commissione per la nutrizione parenterale ed enterale, ma è da molto che non si riunisce più. Il mio auspicio è che con l’arrivo del nuovo direttore, anche le attività di queste commissioni riprendano. Attualmente in Regione vi sono tre tipologie di gare: le procedure di acquisto centralizzate in cui però non sono inserite le gare per i prodotti per nutrizione parenterale; le gare aggregate ed infine le gare per singola struttura. Alla luce dell’importanza che hanno i prodotti per la nutrizione parenterale - ha concluso - ci stiamo muovendo affinché la strada da seguire diventi quella dell’accordo quadro che offre la possibilità di diversificare i bisogni e le necessità del singolo assistito e delle singole strutture”.
 
Marzia Caposio

13 luglio 2018
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