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I latticini proteggono dall’ictus e dalla morte per cause cardiovascolari

di Maria Rita Montebelli

Chi consuma latticini ha un minor rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità per cause cardiovascolari. Sono i risultati del PURE, un enorme studio epidemiologico condotto su oltre 136 mila soggetti residenti in 21 nazioni. La riduzione di rischio più significativa è stata registrata per l’ictus, significativa anche la riduzione della mortalità per cause cardiovascolari. A proteggere è soprattutto il consumo di latte e yogurt

13 SET - Le linee guida dietetiche raccomandano di minimizzare il consumo di latticini non scremati in quanto fonte di grassi saturi che potrebbero influenzare negativamente l’assetto lipidico e aumentare dunque il rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare. Le evidenze a supporto di queste raccomandazioni e sull’effetto del consumo di latticini sulla salute sono tuttavia scarse e mancano quasi del tutto per quanto riguarda le nazioni a basso e medio reddito. Per questa ragione lo studio PURE (Prospective Urban Rural Epidemiology), pubblicato su Lancet,  è andato ad analizzare le associazioni tra consumo totale di latticini e di prodotti caseari specifici con mortalità e patologie cardiovascolari maggiori.
 
Il PURE è un grande studio di coorte internazionale che ha coinvolto soggetti dai 35 ai 70 anni di età, arruolati presso 21 nazioni in 5 continenti. Questa vasta indagine ha registrato il consumo di latticini relativo ad oltre 136 mila individui, attraverso l’impiego di questionari alimentari. I ‘latticini’ oggetto dell’indagine comprendevano: latte, yogurt, formaggi. Questi prodotti sono stati quindi suddivisi in ad ‘alto’ o ‘basso’ contenuto di grassi.
 
Endpoint primario dello studio era un composito di mortalità o eventi cardiovascolari maggiori (morte per cause cardiovascolari, infarto non fatale, ictus, scompenso cardiaco).
Tra il 2003 e il luglio 2018 sono stati registrati 10.567 eventi compositi (dei quali 6.796 decessi e 5.855 eventi cardiovascolari maggiori). In maniera inaspettata, un maggior consumo di latticini in generale (più di due porzioni al giorno, rispetto al mancato consumo) è risultato associato con un ridotto rischio dell’endpoint primario (- 16%), ad una riduzione della mortalità del 17% (-14% per la mortalità non cardiovascolare, -23% per quella cardiovascolare), ad una riduzione del 22% degli eventi cardiovascolari maggiori e in particolare ad una riduzione del 34% del rischio di ictus (mentre la riduzione del rischio di infarto è risultata non statisticamente significativa). Chi consumava più latte e yogurt aveva un minor rischio di incappare negli eventi contemplati dall’endpoint composito, mentre la riduzione del rischio relativa al consumo di formaggi non è risultata statisticamente significativa.
 
Maria Rita Montebelli

13 settembre 2018
© Riproduzione riservata

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