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Oncoematologia. Amgen presenterà ad Asco 2019 la sua pipeline


Saranno presentate sette molecole sperimentali per il trattamento di diverse tipologie di neoplasie ematologiche e di tumori solidi. Reese: “Sulla base del nostro approccio scientifico e della velocità alla quale ci stiamo muovendo ritengo che Amgen avrà un profondo impatto sul trattamento futuro di alcuni tumori. Siamo impegnati a rendere disponibili rapidamente nuove terapie contro il cancro ai pazienti che ne hanno bisogno”.

31 MAG - Amgen ha annunciato che presenterà i dati della sua pipeline oncoematologica al 55°congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) a Chicago dal 31 maggio al 4 giugno 2019: saranno presentate sette molecole sperimentali per il trattamento di diverse tipologie di neoplasie ematologiche e di tumori solidi.
 
“La biologia e la genetica umana sono state le fondamenta dell’innovazione di Amgen negli ultimi quarant’anni” ha affermato David M. Reese, MD, vice presidente esecutivo di Ricerca e Sviluppo presso Amgen. “E – sulla base del nostro approccio scientifico e della velocità alla quale ci stiamo muovendo – ritengo che Amgen avrà un profondo impatto sul trattamento futuro di alcuni tumori. Siamo impegnati a rendere disponibili rapidamente nuove terapie contro il cancro ai pazienti che ne hanno bisogno”.
 
“I dati di rilievo della pipeline oncoematologica dell’azienda – si legge in una nota Amgen -  includono i primi dati derivati da studi condotti sull’uomo (first-in-human) relativi alla molecola sperimentale AMG 510, il primo inibitore di KRASG12C a raggiungere lo stadio clinico in pazienti affetti da tumori solidi con mutazione G12C del gene KRAS localmente avanzati o metastatici. Ulteriori dati della pipeline introdurranno l’anticorpo reclutatore bispecifico di cellule T (BiTE®, Bispecific T-cell Engager) nelle neoplasie ematologiche e nei tumori solidi, incluso – per la prima volta – il tumore della prostata. Le molecole BiTE®sono sviluppate per legare le cellule T dei pazienti ad antigeni tumorali specifici, attivando il potenziale citotossico delle cellule T, allo scopo di eliminare il tumore rilevabile. Saranno inoltre presentati i risultati aggiornati di uno studio di fase I di incremento della dose che ha valutato la molecola sperimentale AMG 420, una molecola BiTE® specifica per l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA, B-cell maturation antigen), in pazienti con mieloma multiplo”.

31 maggio 2019
© Riproduzione riservata

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