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Tumori. Esercizio fisico su misura migliora la compliance alla chemioterapia


Un esercizio fisico ciclico, calibrato sull’affaticamento indotto dalla chemioterapia, può aiutare i pazienti oncologici ad aderire meglio alla terapia. È quanto suggerisce uno studio canadese pubblicato dalla rivista Medicine and Science in Sports and Exercise.

25 OTT - (Reuters Health) – La percezione di una maggiore sensazione di affaticamento dopo la chemioterapia normalmente influisce sulla capacità fisica di un paziente e sulla sua volontà di dedicarsi all’esercizio fisico. La programmazione dell’attività motoria sulla base dei cicli terapeutici è una strategia di esercizio che varia l’intensità o il volume del training per massimizzare i miglioramenti nella forma fisica e consentire una ripresa ottimale.
 
Lo studio
Kristin L Campbell e colleghi, della University of British Columbia di Vancouver, in Canada, hanno assegnato a caso 12 pazienti a un programma di esercizi aerobici e di resistenza supervisionati dopo la prescrizione di un esercizio fisico periodizzato in base alla chemioterapia e hanno invitato altri 15 pazienti a rimanere nel consueto programma di riabilitazione fisica.

L’affaticamento, valutato tramite il punteggio relativo all’affaticamento totale sulla scala Piper Fatigue rivista (range, 0-10), è aumentato dal basale (media marginale, 3,2) alla vigilia del terzo ciclo di chemioterapia (4,1), è aumentato ulteriormente e ha raggiunto il massimo da tre a cinque giorni dopo il terzo ciclo (5,1) e si è ridotto subito prima del quarto ciclo (4,3).
 
La partecipazione complessiva durante la chemioterapia è stata più elevata nel gruppo che seguiva la periodizzazione in base alla chemio rispetto a quello coinvolto nell’esercizio standard (78% vs. 63%, P=0,05). Durante le settimane di chemioterapia, la partecipazione è stata significativamente maggiore nel gruppo periodizzato che in quello standard (77% vs. 57%, P=0,04). L’aderenza complessiva alla durata e all’intensità aerobica non ha differito tra i due gruppi, ma l’aderenza all’allenamento di resistenza è stata significativamente più elevata per il programma periodizzato che per quello standard.
Uno IUD è disponibile per le donne di qualsiasi età, anche se dovrebbero evitare di fare sesso mentre lo usano. Le iniezioni vengono inserite nel 3-5 percento delle donne tra i 40 e i 49 anni che rimarranno incinte sito, sebbene solo circa il 5 percento delle donne rimanga incinta prima del loro primo ciclo.

“Abbiamo utilizzato un approccio periodizzato in base alla chemioterapia nelle donne con un tumore al seno in fase iniziale e abbiamo scoperto che questa prescrizione potrebbe ottimizzare l’aderenza consentendo il trattamento degli effetti collaterali”, concludono gli autori. “I risultati riportati in questo lavoro forniscono una parte delle basi per puntare all’approccio ottimale alle prescrizioni di esercizio fisico nelle popolazioni oncologiche”.

Fonte: Medicine and Science in Sports and Exercise
 
Reuters Staff
 
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

25 ottobre 2019
© Riproduzione riservata

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