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Coronavirus e sangue. Ripartono le donazioni. Liumbruno (Cns): “Dai donatori risposta impressionante”


Ma la solidarietà non deve fermarsi, perché ogni giorno 1800 pazienti hanno bisogno di trasfusioni. La raccomandazione è prenotare telefonicamente le donazioni, per permettere una raccolta programmata, scorte stabili, garantire terapie costanti e adeguate, e superare l’emergenza legata al coronavirus senza altri momenti di crisi

16 MAR - Gli appelli dei giorni scorsi hanno portato ad un afflusso “impressionante” di donatori in tutte le regioni, che ha permesso non solo di ricostituire le scorte ma anche di assicurare la compensazione interregionale per le aree più in difficoltà.

È quanto risulta da una prima ricognizione del Centro Nazionale Sangue con i responsabili dei centri regionali sangue, da cui è emersa però la necessità di continuare con le donazioni per garantire le terapie anche nei prossimi giorni, prenotando prima telefonicamente per evitare affollamenti e per garantire che, con una puntuale programmazione, anche nelle prossime settimane ci sia una costante disponibilità di sangue per tutti i pazienti.
 
“La bacheca Sistra, che monitora le disponibilità e le carenze regionali, mostra un surplus di quasi 900 sacche su tutto il territorio nazionale – conferma Giancarlo Maria Liumbruno, direttore generale del Centro Nazionale Sangue – Un risultato impressionante per cui bisogna ringraziare i donatori, ma anche tutti gli operatori dei centri di raccolta, dai medici agli infermieri ai volontari delle associazioni e tutto il personale sanitario e non sanitario che lavra presso i servizi trasfusionali e i poli di produzione e qualificazione biologica del sangue. Ora la solidarietà non deve fermarsi, perché ogni giorno 1800 pazienti hanno bisogno di trasfusioni. La raccomandazione è prenotare telefonicamente le donazioni, per permettere una raccolta programmata, che ci consenta di avere scorte stabili, per garantire terapie costanti e adeguate, e di superare l’emergenza legata al coronavirus senza altri momenti di crisi”.
 
L’afflusso di donatori, sia nuovi che periodici, è stato molto alto in tutte le regioni, comprese quelle più colpite dall’emergenza, come ad esempio la Lombardia che è addirittura riuscita a mettere a disposizione delle altre regioni in bacheca 110 sacche.

“La risposta è stata straordinaria su tutto il territorio – conferma Gianpietro Briola, portavoce del Civis, il coordinamento delle associazioni -. Tutte le associazioni sono impegnate per garantire che la donazione sia effettuata in maniera sicura seguendo una serie di raccomandazioni a partire dalla prenotazione telefonica, che permette non solo di evitare assembramenti, ma anche di programmare attentamente i flussi”.
 

16 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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