Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 27 APRILE 2024
Studi e Analisi
segui quotidianosanita.it

Falconi: “Meno politica nella gestione e meno informazione strillata”


23 NOV - È stato l’Ordine dei medici di Roma, guidato da Mario Falconi, a commissionare la ricerca sulla medicina difensiva a livello nazionale, dopo aver prodotto due anni fa un’indagine simile solo sulla realtà romana. Prima della presentazione ufficiale della ricerca, che si è tenuta oggi nella Sala Capitolare di Santa Maria sopra Minerva a Roma, abbiamo chiesto le ragioni di tanto interesse.

Dottor Falconi, perché l’Omceo di Roma ha tanto a cuore il tema della medicina difensiva?
La medicina difensiva è il cuore del problema della sanità italiana. Se i medici hanno paura di fare i medici, non sono medici spendibili per la tutela della salute dei cittadini e soprattutto cresce in maniera paurosa una quota di spesa inappropriata o evitabile. E questo non è davvero sostenibile, perché le risorse disponibili devono essere utilizzate per rispondere ai bisogni veri in continuo aumento. 
E a suo parere quali possono essere le soluzioni del problema?
Non c’è una ricetta semplice, ma una terapia con più interventi. Innanzi tutto occorre rimettere al centro la meritocrazia, e per far questo occorre che i partiti si ritirino dalla gestione della sanità: la politica deve svolgere un ruolo di programmazione e di indirizzo, ma lasciare la gestione ai professionisti.
Un altro aspetto su cui occorre intervenire è l’informazione, troppo spesso “gridata” solo per fare share creando allarmi e paure che ovviamente incidono sul rapporto tra medico e paziente. Occorrerebbe creare un’Autority, che possa intervenire quando qualcuno dice vere bugie.
A complicare il quadro ci sono poi i nuovi profili professionali, con i quali si è introdotta una grande ricchezza, ma che hanno prodotto una confusione di ruoli, per cui non si capisce più chi fa cosa e chi “comanda”.
Infine, qualche responsabilità ce l’abbiamo anche noi che abbiamo poca formazione al rapporto con il paziente.
Insomma l’idea di cancellare la colpa medica è definitivamente tramontata?
Credo che con la nostra legislazione sia impossibile eliminare la “colpa medica”. Piuttosto si deve sviluppare lo strumento della conciliazione, che come Ordine di Roma abbiamo proposto e praticato per primi e spiegato a politici di destra e di sinistra.
E penso anche che la magistratura abbia uno strumento che usa troppo poco: davanti a cittadini che ci hanno “provato” scopertamente, il magistrato può infatti aprire un processo per lite temeraria. E questo sarebbe un vero deterrente alle azioni prive di fondamento. Anche perché il 60-70 % dei contenziosi si risolvono in un nulla di fatto.
E.A.
 

23 novembre 2010
© Riproduzione riservata

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy