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Dall’Oms la “road map” per costruire sistemi sanitari resilienti ai cambiamenti climatici e a basse emissioni di carbonio


Presentato in vista dell’imminente Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul clima ha come obiettivo quello di contribuire a salvaguardare la salute delle comunità di tutto il mondo. Un’opportunità per il settore sanitario di dare l’esempio riducendo le proprie emissioni di gas serra, responsabili di quasi il 5% del totale globale, continuando a migliorare la qualità dell’assistenza

09 NOV -

Guidare i professionisti del settore sanitario nell’affrontare i rischi per la salute legati al clima attraverso la collaborazione. Rafforzare le funzioni del sistema sanitario per la resilienza climatica e gli approcci sanitari a basse emissioni di carbonio. E ancora sostenere lo sviluppo di interventi specifici per la riduzione del rischio climatico e delle emissioni e definire i ruoli e le responsabilità dei decisori sanitari in materia di resilienza climatica.

Questo gli obiettivi del nuovo framework operativo per la costruzione di sistemi sanitari resilienti ai cambiamenti climatici e a basse emissioni di carbonio, presentato dall’Oms in risposta ai rapidi cambiamenti climatici.
Pubblicato in vista dell’imminente Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul clima (COP-28), è progettato per migliorare la resilienza dei sistemi sanitari ridurre le emissioni di gas serra e contribuire al raggiungimento degli obiettivi sanitari globali. Ma non è solo una tabella di marcia per le organizzazioni e le autorità sanitarie, sottolinea l’Oms, è anche una risorsa preziosa per i decisori politici responsabili dei settori che determinano la salute.

“In tutto il mondo, i sistemi sanitari sono vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico, ma contribuiscono anche ad esso – ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms – abbiamo quindi la duplice responsabilità di costruire sistemi sanitari in grado di resistere agli shock legati al clima, riducendo allo stesso tempo la loro impronta di carbonio. Questo quadro fornisce ai paesi una tabella di marcia per fare proprio questo”.

Con l’aumento delle temperature globali e gli eventi meteorologici estremi che diventano sempre più comuni, la necessità di sistemi sanitari resilienti ai cambiamenti climatici non è mai stata così critica, sottolinea l’Oms. La “roadmap” indicata dall’Oms fornisce quindi un percorso per affrontare questa sfida, con la missione principale di proteggere e migliorare la salute delle popolazioni di fronte a un clima instabile e mutevole. Inoltre, evidenzia l’ottimizzazione dell’uso delle risorse e l’attuazione di strategie per ridurre le emissioni di gas serra, continuando a dare priorità alla resilienza climatica.

Insomma, un’opportunità per il settore sanitario di dare l’esempio riducendo le proprie emissioni di gas serra, responsabili di quasi il 5% del totale globale, continuando a migliorare la qualità dell’assistenza.

Il framework indica diversi percorsi per rafforzare la resilienza climatica dei sistemi sanitari e decarbonizzare a seconda delle loro prestazioni complessive, dei livelli di emissioni di gas a effetto serra e dei cambiamenti climatici e della capacità sanitaria. E include i sistemi nei paesi a basso reddito che devono aumentare l’accesso all’energia e la fornitura di servizi sanitari per fornire una copertura sanitaria universale.

Ma i vantaggi dell’attuazione della “roadmap” indicata dall’Oms si estendono ben oltre l’ambito dell’assistenza sanitaria: riducendo le emissioni di gas e migliorando la resilienza dei sistemi sanitari, si contribuisce evidenzia l’Oms, a raggiungere gli obiettivi più ampi della copertura sanitaria universale (UHC), della sicurezza sanitaria globale e degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Il Framework è stato sviluppato a seguito della richiesta di sostegno dell’Oms da parte dei ministri della Salute di oltre 75 Paesi che hanno aderito all’Alleanza per l’azione trasformativa sul clima e la salute (ATACH) durante la presidenza del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord della 26a Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici nel novembre 2021. Il Regno Unito e l’Oms hanno quindi istituito formalmente l’ATACH nel giugno 2022 per portare avanti questa ambiziosa agenda.

E.M.



09 novembre 2023
© Riproduzione riservata

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