Obesità: con 1 mld di euro in Italia si salverebbero 75.000 persone all’anno
Un nuovo rapporto Ocse analizza le dimensioni dell’obesità e gli effetti dei programmi di prevenzione che i Governi dovrebbero mettere in campo. Con 17 euro a persona, si potrebbe salvare la vita di 75mila italiani ogni anno. Ma risparmiare solo l’1% della spesa sanitaria per le malattie croniche. Di questo discuteranno i ministri della Salute dei Paesi Ocse nel corso di una riunione a Parigi il 7-8 ottobre.
29 SET - Con 17 euro a persona (poco più di 1 miliardo per tutta l’Italia), il Governo sarebbe in grado di mettere in campo un piano di prevenzione capace di salvare ogni anno la vita di 75.000 italiani. Lo afferma un nuovo rapporto dell’Ocse,
Fit Not Fat, che fa il punto sull’obesità in cinque Paesi e sui costi (e possibili risultati) di strategie per contrastarla.
Uno persona su 2 è sovrappeso od obesa in quasi la metà dei paesi Ocse. I tassi sono destinati ad aumentare ulteriormente. Entro i prossimi 10 anni si stima che più di 2 persone su 3 saranno obese in alcuni Paesi.
Ogni anno, una persona obesa comporta una spesa sanitaria superiore del 25% rispetto a una persona di peso normale. Una persona gravemente obesa ha un’aspettativa di vita di 8-10 anni inferiore rispetto ad una persona di peso normale.
Un’adeguata strategia di prevenzione permetterebbe di evitare, ogni anno, 155.000 decessi per malattie croniche in Giappone, 75.000 in Italia, 70.000 in Inghilterra, 55.000 in Messico e 40.000 in Canada. Il costo annuale di questa strategia è di 9 euro per abitante in Messico, 15 euro in Giappone e in Inghilterra, 17 euro in Italia e 24 euro in Canada.
In particolare, per quanto riguarda il nostro Paese, l’Ocse osserva come l’obesità sia meno diffusa tra gli adulti rispetto ad altri Paesi, ma ai massimi livelli nei bambini. Un adulto su 10 è obeso in Italia, contro una media Ocse di 1 su 6. Ma un bambino su 3 è sovrappeso, uno dei tassi più elevati dell’area Ocse.
Una situazione che, ogni anno, produce 75mila decessi evitabili. Come? Con una giusta strategia di prevenzione. Certo, occorre investire tante risorse, ma il guadagno in termini di anni di vita sarebbe enorme. In 20 anni, in pratica, in Italia si potrebbero guadagnare bel 1.500.000 anni di vita.
Ma i piani di prevenzione per l'obesità, sottolinea l'Ocse, devono essere efficaci e valutati nel lungo tempo. Quale sarebbe il modello italiano? Un programma di educazione e informazione dei pazienti a rischio da parte dei medici di famiglia, che può costare fino a 580 milioni di euro. Interventi sul posto di lavoro (112 milioni di euro) e nelle scuole (69 milioni di euro). Consulenze mediche, campagne informative e regole di marketing. Un programma che alla fine costerebbe all’Italia oltre 1 miliardo all’anno, che salgono a 20 miliardi se si considera un arco temporale di 20 anni. Ma anche 1.500.000 anni di vita salvati.
Buone notizie per gli italiani, senz’altro. Ma non per i bilanci. Se è vero che la spesa sanitaria per una persona obesa è superiore del 25% a quella per una persona normale, tuttavia gli anni di vita in meno si traducono - per il servizio sanitario - in meno spese nell'arco di un'intera vita di un obeso rispetto alle persone di peso normale (circa 13% in meno, secondo uno studio Olandese). E le strategie valutate dall’Ocse permetterebbero di portare a una riduzione della spesa sanitaria per le principali malattie croniche solo nell’ordine dell’1%. “Ma l'obiettivo primario della prevenzione – sottolinea l’Ocse - è migliorare la salute e l’aspettativa di vita, e lo studio dell’Ocse dimostra che questo obiettivo e’ a portata di mano”.
29 settembre 2010
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