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Gravidanza. Dall'Iss un dèpliant in 10 lingue per spiegare l’importanza dell’acido folico


Solo 3 donne su 10 sono consapevoli del suo apporto nella prevenzione primaria delle malformazioni congenite e lo assumono in maniera corretta. Il tasso scende al 3-4% se si parla di donne straniere. Da qui l’esigenza di uno strumento informativo capace di rivolgersi a tutte le donne.

24 NOV - Circa 3 su 10: tante, in Italia, sono le donne consapevoli del ruolo dell’Acido Folico nella prevenzione primaria delle malformazioni congenite e che lo assumono in maniera corretta, ovvero iniziando prima del concepimento e secondo i dosaggi raccomandati. Se ci si riferisce però alle donne di origine straniera che vivono nel nostro Paese, si osserva che solo il 4-6% assume la giusta dose di questa vitamina. La proporzione, dunque, cambia sensibilmente e diventa di circa 0,6 soggetti su 10.
 



Uno strumento multilingue per informare

Sulla base di questi e altri dati raccolti attraverso indagini multicentriche dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), il Centro Nazionale Malattie Rare (Cnmr) dell’Iss ha rielaborato l’opuscolo "Acido Folico. Un concentrato di protezione per il figlio che verrà": si tratta di un nuovo strumento informativo, finalizzato alla diffusione di informazioni adeguate sui rischi che la mancata assunzione pre-concezionale di Acido Folico e la carenza di folati nella dieta della futura mamma possono comportare per il bambino. 
In particolare, l’iniziativa del Cnmr intende rivolgersi anche alle minoranze etnico-linguistiche presenti in Italia. Per la prima volta infatti il dépliant è stato tradotto in 10 lingue straniere: oltre a tedesco, inglese, francese e spagnolo, le raccomandazioni sono formulate anche in albanese, arabo, cinese, portoghese, romeno e russo.
 



Il Network

La rielaborazione del dépliant rientra nell’ambito delle attività attraverso le quali da un decennio il CNMR e il Network Italiano Promozione Acido Folico sono impegnati nella prevenzione dei difetti del tubo neurale e delle altre anomalie congenite. Il primo passo, nel 2004, è stato l’elaborazione della Raccomandazione per la riduzione del rischio di difetti congeniti: "Si raccomanda che le donne che programmano una gravidanza, o che non ne escludono attivamente la possibilità, assumano regolarmente almeno 0,4 mg al giorno di acido folico per ridurre il rischio di difetti congeniti. È fondamentale che l’assunzione inizi almeno un mese prima del concepimento e continui per tutto il primo trimestre di gravidanza". Il testo elaborato dal Network fornisce le informazioni fondamentali per la corretta supplementazione peri-concezionale di Acido Folico (dosaggio, modalità e tempi di assunzione).

24 novembre 2011
© Riproduzione riservata

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