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Libera professione. Fazio fissa nuovi paletti


Potrebbe arrivare a breve una nuova stretta all’esercizio della libera professione. Tetto ai volumi e alle ore dedicate, calcolati su base individuale, e più attenzione alle tariffe intramoenia. Le proposte del ministro contenute in un’ipotesi di intesa inviata alle Regioni.

28 SET - Dopo la lite in corsia nel reparto maternità di Messina tra il medico di guardia e il medico curante (privato) della partoriente, il ministro della Salute Ferruccio Fazio aveva annunciato misure restrittive per l’intramoenia e la libera professione in generale.
Promessa mantenuta attraverso una proposta di intesa ad hoc tra ministero della Salute e Regioni (anticipata oggi dal Sole 24 ore), finalizzata a puntualizzare meglio quanto già previsto dalla legge 120 del 2007 che ha regolamentato l’intramoenia (allegati, a fondo pagina, il testo integrale della legge 120/2007, la modifica dell'art. 1, comma 2, approvata con la legge 25/2010 di conversione del decreto milleproroghe, che sposta la scadenza dell'intramoenia allargata dal 31 gennaio 2010 al 31 gennaio 2011 e il disposto della sentenza della Corte Costituzionale, n. 371 del 2008, che dichiara incostituzionali alcune parte della legge 120/2007).

Rispetto alla legge in vigore, mentre si ribadisce che i volumi dell’attività libero professionale non possono superare quelli dell’attività istituzionale, si prevede però che il calcolo dei volumi sia fatto per ciascun dipendente e non globalmente. Inoltre, e questa è una novità assoluta, viene previsto anche un tetto all’impegno orario della libera professione che non potrà superarre il 50% di quello dedicato all’attività istituzionale.
Vengono inoltre meglio specificate le modalità con cui individuare le tariffe per la libera professione che dovranno essere remunerative di tutti costi sostenuti dall’azienda ed evidenziare le voci relative ai compensi del libero professionista, dell’equipe, del personale di supporto e i costi pro quota per l’ammortamento e la manutenzione delle apparecchiature. Un compito che l’intesa affida all’azienda e ai dirigenti interessati, previo accordo in sede di contrattazione collettiva integrativa.
L’intesa ribadisce poi l’obbligo per le Regioni, che potranno avvalersi della collaborazione dell’Agenas, di monitorare e controllare l’attività libero professionale per garantire che tale attività non vada a detrimento di quella istituzionale.

28 settembre 2010
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