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Assicurazioni. D’Ambrosio Lettieri (Pdl): “Intervenire su riforma responsabilità professionale”


Plauso del capogruppo in Commissione Sanità del Senato alla proroga di un anno dell'entrata in vigore dellìobbligo assicurativo per i professionisti sanitari. Ma “ora si deve intervenire con una riforma della responsabilità medica, dell'obbligo a contrarre da parte delle assicurazioni e con una rimodulazione dei tariffari delle polizze”.

21 LUG - “Il via libera delle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera alla proroga di un anno del termine di obbligatorietà per gli esercenti le professione sanitarie di contrarre apposita polizza assicurativa è certo un passo avanti. Ma non basta. Ora si deve intervenire con una riforma della responsabilità medica, dell'obbligo a contrarre da parte delle assicurazioni e con una rimodulazione dei tariffari delle polizze. Numerose sono, infatti, ad oggi, le criticità da risolvere circa la possibilità effettiva per molti professionisti, soprattutto quelli maggiormente soggetti a rischio denuncia, di avere la disponibilità di compagnia assicurativa disposta a stipulare una polizza o comunque di stipularne a costi sostenibili".
 
Così in una nota il sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, capogruppo PdL Commissione Sanità del Senato che sottolinea come, "in questa direzione va proprio l’ordine del giorno a firma anche di molti colleghi del PdL e di altri gruppi, poi da me proposto e approvato  in 12ª Commissione Sanità. Un odg sostenuto anche da un emendamento al decreto del fare che andrà in aula la settimana prossima. Dalla Camera è arrivato già un segnale importante in queste ore con l’approvazione di un emendamento analogo che proroga la scadenza del 13 agosto e di fatto conferma gli impegni presi dal Governo su nostra sollecitazione".
"Siamo certi - aggiunge - che il ministro Lorenzin proseguirà sulla strada della soluzione delle criticità prima che si arrivi a nuova scadenza dei termini. Lo slittamento, infatti, si era già reso necessario per consentire la negoziazione delle condizioni generali delle polizze in regime di convenzione, considerato che, nonostante la normativa in vigore, la maggior parte delle compagnie assicurative si rifiutava di assicurare decine di migliaia di medici, specialmente chirurghi, ortopedici, ginecologi, nonché professionisti che avessero ricevuto richieste di risarcimento (anche se infondate e senza seguito)".
 
"L’Associazione A.M.A.M.I.,  rappresentante migliaia di sanitari tra i quali ortopedici, ginecologi, chirurghi plastici e medici disdettati - sottolinea il senatore Pdl - ha richiesto alle prime dieci compagnie italiane di assicurazione di formulare una proposta di convenzione, ma attualmente nessuna di queste si è dimostrata disponibile ad assicurare i sanitari, compromettendo gravemente la possibilità di garantire la continuità e l'effettiva operatività delle attività professionali". 
 
"Praticamente - aggiunge - si è verificato un paradosso: l'assicurazione è obbligatoria per i sanitari, ma non per le compagnie assicurative che dovrebbero assicurarli. A ciò si aggiunge l'anomalia dell’assicurazione obbligatoria per i sanitari che, al contrario di quanto previsto in altri casi (circolazione dei veicoli), non prevede l'azione diretta del danneggiato verso l'Assicurazione, nonostante il professionista sia obbligato ad informare l'assistito della sua polizza, del nome della compagnia assicurativa e perfino del suo massimale".
 
"E’ evidente che, per la sua particolare peculiarità - conclude D'Ambrosio Lettieri -  la materia assicurativa dei sanitari vada regolamentata tenendo conto delle specificità connesse sia alle diverse tipologie di professionisti interessati (medici dipendenti, liberi professionisti e convenzionati) che alle differenti specializzazioni mediche, nell'ottica di assicurarne una maggiore uniformità applicativa, nonché una obbligatorietà  piena dell' Assicurazione anche con riferimento all'istituzione dell’azione diretta, come per ogni assicurazione obbligatoria”.

21 luglio 2013
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