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Stabilità. Regioni sospendono parere. Chiamparino: “Prima di esprimerci aspettiamo l’esito dei tavoli tecnici. Poi si vedrà”


È questa la decisone arrivata all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni all’indomani dell’incontro con il Governo sulla legge di Stabilità. Saranno presentati al Governo emendamenti tecnici senza impatti finanziari che saranno invece decisi nei tavoli tematici. Via libera delle Regioni al Piano nazionale vaccini, ma condizionato dall’apertura di un tavolo di monitoraggio con lo Stato sull'attuazione delle prorità degli obiettivi e la loro la sostenibilità.

05 NOV - Tutto rinviato sulla legge di stabilità in attesa di sapere quale sarà il responso dei tavoli tecnici sulla governance  dei farmaci e sui costi standard su cui il Governo si è impegnato a valutare le ricadute economiche per il 2016 e per i prossimi anni. 
A dare l’annuncio il presidente delle Regioni, Sergio Chiamparino al termine della Conferenza di questa mattina: “Abbiamo deciso coerentemente con l’incontro di ieri sera di sospendere il parere per verificare l’esito dei tavoli che abbiamo aperto e al tempo stesso ci sono di serie di emendamenti che abbiamo definito senza impatto finanziario che presenteremo oggi stesso”.
 
Insomma una posizione in linea con gli umori che hanno accompagnato l’incontro di ieri con il Governo. Anche perché come ha ribadito Chiamparino: “C’è stato un impegno del Governo ad attuare una verifica sui numeri per capire se è possibile garantire sostenibilità al servizio sistema sanitario, ed è quanto le Regioni chiedevano. Vedremo quindi quale sarà l’esito e poi si deciderà”.
 
I tempi per sciogliere le riserve saranno quindi brevi, ma non brevissimi: il lavoro dei tavoli procederà parallelamente a quello sulla stabilità e non si concluderà perciò prima di due settimane. “Sicuramente entro i tempi dell’approvazione della legge di stabilità nella sua lettura definitiva” ha assicurato Chiamparino.
 
Il presidente si è poi espresso sul Piano nazionale vaccini: “Abbiamo formulato un’Intesa con al proposta di costituire un tavolo di monitoraggio con lo Stato per valutare sia le priorità sia la loro sostenibilità”. In sostanza parere favorevole ma condizionato alla verifica dei fondi realmente disponibili per attuare la vaccinazioni sul territorio nazionale.

“Sospendere il parere sulla legge di stabilità vuol dire assumere un approccio serio: vediamo con questi tavoli di lavoro se si aggiusta qualcosa, anche se io non nutro grandi speranze”. Così ha commentato Giovanni Toti il vicepresidente della Conferenza delle regioni e  presidente della regione Liguria la sospensione del parere sulla Stabilità.
Per Toti “Il fondo sanitario nazionale cresce di un miliardo di euro, ma a fronte di costi che le regioni dovranno sostenere nel comparto della Sanità che superano quel miliardo di euro. C'è un saldo negativo che da qualche parte andrà scatenato e di cui qualcuno dovrà prendersi la responsabilità politica”.
“I conti ancora non tornano – ha poi aggiunto il vicepresidente della Conferenza delle Regioni – c'è anche una riduzione delle rimesse non sanitarie che dobbiamo capire dove andranno a incidere; c'è una politica dei tagli lineari con una timidezza sui costi standard. Ieri il Governo ha fatto un'apertura, vedremo in quali forme e in quali termini. Per com’è strutturata questa legge di Stabilità non vedo grandi spazi per poter fare un ragionamento compiuto”.


Gli emendamenti tecnici. Per quanto riguarda invece il tenore degli emendamenti che saranno presentati al Governo, come ha anticipato a Quotidiano Sanita, Massimo Garavaglia, Assessore all'Economia, crescita e semplificazione della regione Lombardia che ha stilato il documento che sarà consegnato in Conferenza Stati Regioni, avranno solo una veste tecnica.
“Ci siamo concentrati ad oggi su emendamenti che non hanno impatto finanziario e che saranno discussi nei tavoli tematici della sanità e non -  ha spiegato – alcuni emendamenti riguarderanno quindi la capacità di investimento, un tema che interessano non solo le Regioni ma il sistema Paese, e che consentono di continuare nelle attività di spesa di investimento senza cambiare le  regole attuali”.
Altri emendamenti, poi riguardano “la spendibilità dei fondi comunitari per consentire da un lato la maggiore velocità di spesa, che interessa sempre il sistema Paese, e regole contabili per facilitare il co-finanziamento da parte delle Regioni. Aspetti in parte già concordato con il Governo e sicuramente soluzioni intelligenti per risolvere i problemi”.

05 novembre 2015
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