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Legge 40. Ass. Coscioni a Lorenzin: “Renda noti i dati su diagnosi preimpianto e numero embrioni/blastocisti crioconservati non idonei per una gravidanza”


Il segretario dell’Associazione Filomena Gallo rileva: “I dati sono raccolti in tutti i centri di fecondazione dal Registro Nazionale sulla PMA, ma non risultano nell'ultima relazione annuale al Parlamento, mentre questi dati sono importanti sia per rendere note le informazioni su queste tecniche e sia perché il nostro paese ha un numero importante di blastocisti/embrioni crioconservati non idonei per una gravidanza che potrebbero essere donati alla ricerca scientifica”.

27 GEN - Con riferimento alla legge n. 40/2004, in tema di procreazione medicalmente assistita, l’Associazione Coscioni chiede al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di “rendere noti i dati sulla diagnosi preimpianto e il numero di embrioni/blastocisti crioconservati non idonei per una gravidanza”. 
 
“Tali dati sono raccolti in tutti i centri di fecondazione dal Registro Nazionale sulla PMA, ma non risultano nell'ultima relazione annuale al Parlamento che – precisa Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni - il Ministro della Salute deve fare entro il 30 giugno di ogni anno, come previsto dalla legge 40/04”. 
 
L’Associazione ricorda poi come “l'on. Pia Elda Locatelli ha depositato una interrogazione Parlamentare affinché il Ministro renda noti i motivi di tale omissione e per sapere se, oltre ai dati relativi alle coppie infertili che fino al 2014 erano le uniche a poter accedere a tale indagine diagnostica, nella prossima relazione saranno resi noti anche i dati relativi alle coppie fertili portatrici di patologie genetiche che in virtù della sentenza 96/2015 della Corte Costituzionale possono accedere a tali trattamenti”. 
 
“Tali dati sono importanti sia per rendere note le informazioni su queste tecniche e sia perché il nostro paese ha un numero importante di blastocisti/embrioni crioconservati non idonei per una gravidanza che potrebbero essere donati alla ricerca scientifica. – prosegue Gallo - Possibilità attualmente vietata dalla legge 40, che vieta la ricerca senza distinguere tra embrioni per tecniche di PMA e embrioni non idonei a tali tecniche perché mai determineranno una gravidanza”. 

Conclude Filomena Gallo: “Già il Ministro, nell'aggiornamento delle linee guida, ha omesso che la Corte Costituzionale ha dal 2015 cancellato il divieto di accesso a tali tecniche per le coppie fertili portatrici di patologie genetiche. Ma nonostante questa sua omissione, in virtù di sentenza Costituzionale sono tantissime le coppie fertili portatrici o affette da patologie genetiche che hanno avuto la possibilità grazie alla diagnosi preimpianto (PGD) di evitare aborti e avere gravidanze sicure, nonché tanti i bambini già nati.  Chiediamo, dunque, insieme all'interrogazione dell'On. Locatelli, che il Ministro Beatrice Lorenzin chiarisca i motivi per i quali tali dati sono ancora segreti nonostante siano in suo possesso, perché da tale omissione si può anche leggere l'intento di non affrontare un tema rilevante legato alla destinazione di tale categoria di embrioni e l'evolvere della ricerca anche in questo settore”.

27 gennaio 2017
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