Sciopero medici di famiglia. Lo Smi agli altri sindacati: “Rischia di essere inefficace. Meglio la disobbedienza civile”
In una lettera aperta, firmata dal segretario generale Pina Onotri, il sindacato lancia l'allarme: "Lo sciopero del 19 maggio, con l'attuale codice di regolamentazione delle astensioni, rischia di essere totalmente inefficace". Piuttosto "proponiamo altre forme di protesta: stop alle certificazioni on line, all'invio telematico delle ricette, alla dematerializzata e a tutti gli obblighi burocratici che gravano sul lavoro medico".
29 APR - Una lettera aperta ai sindacati medici convenzionati per avviare un tavolo di confronto unitario che attivi una road map di iniziative di disobbedienza civile, respingendo però l’idea di uno sciopero. E’ questa l’iniziativa lanciata dal Sindacato dei medici italiani (Smi). Il testo, siglato dal segretario generale
Pina Onotri, sottolinea in primis che “non ha senso scioperare per ottenere un Accordo collettivo nazionale-Acn a risorse zero ed è grave che non si consultino tutte le sigle sindacali per dare una risposta forte e unitaria alla politica, senza distinzioni, sia al Governo che alle Regioni”.
Smi invita quindi a partire “da un punto cruciale, su cui non possiamo non essere tutti d'accordo: non possiamo chiudere un ulteriore Acn finanziariamente svantaggioso per la categoria che rappresentiamo”. Lo sciopero del 19 maggio “con l'attuale codice di regolamentazione delle astensioni, rischia di essere totalmente inefficace. Per tale ragione, siamo lieti che anche lo Snami sia sulla stessa linea e che entrambi si condivida la necessità di costituire un tavolo di discussione comune”.
Onotri precisa quindi che appare “urgente e necessario protestare, ma non per partecipare a una guerra tra bande, incomprensibile per certi aspetti, tra regioni e Sisac, ma per rimettere al centro del dibattito, e dell'agenda politica del Paese, la sanità e il carattere pubblico e universale del nostro Ssn. Tocca – invece - difendere la dignità professionale e il ruolo del medico sempre più svilito e delegittimato”.
Per questa ragione Smi chiede che, “tutti assieme, si programmi una road map di proteste per il rilancio degli investimenti nelle cure primarie e, quindi, della professione. E avanziamo già una proposta, si faccia uno sciopero bianco, una forte forma di disobbedienza civile: stop alle certificazioni on line, all'invio telematico delle ricette, alla dematerializzata, e a tutti gli obblighi burocratici che gravano sul lavoro medico. I cittadini – conclude la lettera - devono sapere come stanno mettendo in ginocchio il Ssn”.
29 aprile 2015
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