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Medicina generale. Anche lo Snami contro Bartolazzi: “Conoscere prima di parlare”. E poi annuncia: “Pronti allo sciopero”


Anche il sindacato autonomo dopo la Fimmg si scaglia contro il sottosegreterio alla Salute per le sue affermazioni al rapporto Osmed e poi annuncia l’avvio dello stato di agitazione sul rinnovo della convenzione.

24 LUG - Il sindacato autonomo replica al sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi che alla presentazione del rapporto Osmed 2018 ha chiamato in causa i Medici di Medicina Generalecon queste dichiarazioni riportate dalla stampa “Il grosso delle prescrizioni vengono fatte da Mmg, da quando ero studente questi professionisti sono bombardati dagli informatori farmaceutici che promuovono i loro prodotti. Non è mai stata prevista la figura di un informatore ‘statale’, di Aifa o del Ssn, che spiega ai medici, ciclicamente, qual è la realtà dei fatti. Bisognerebbe magari introdurre dei fattori di incentivazioni per ottenere performance ottimali anche dal punto di vista finanziario e di corretta prescrizione. Non è mai stata prevista una figura di monitoraggio per ottimizzare sempre di più il loro modo di prescrivere. Questo per me è un punto critico”.
 
“Al sottosegretario rispondo - replica Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami - che in primis i Medici prescrivono nell’assoluto interesse dei pazienti secondo scienza e coscienza, attenendosi alle norme in essere in tema di prescrizioni farmaceutiche e che siamo contrari agli incentivi per prescrivere meno.Ricordo inoltre che la spesa farmaceutica territorale in Italia è in continuo calo ed èsecondo il report Ocse “Health at a Glance Europe 2018” tra le più basse d’Europa”.
 
“Lo Snami stigmatizza - conclude Domenico Salvago, vice presidente nazionale Snami, le generalizzazioni ed in particolare quelle nate dai ricordi giovanili di un sottosegretario. Lo stesso avremmo fatto se noi stessi avessimo avuto “omnicomprensivi” ricordi giovanili di presunti comportamenti della “categoria” dei sottosegretari. Peccato che si stia riflettendo e parlando di cose serie in cui dovrebbero prevalere la conoscenza dei problemi ed il rispetto per la Medicina Generale. Viceversa si rischia di ripercorrere l’ “ABBASSO TUTTI” dell’UOMO QUALUNQUE degli anni 40 arrivando all’odierna parodia di Cetto Laqualunque. Percorsi generici di scarsa conoscenza della materia e tendenziosi di cui la politica dovrebbe assumersi la responsabilità, ai quali lo Snami non è interessato e che rispedisce direttamente al mittente”.
                
Al via lo stato di agitazione. Dichiarare lo stato di agitazione e, se sarà necessario, andare allo sciopero. Si è concluso il Comitato centrale dello Snami che ha fatto queste precise richieste al presidente nazionale Angelo Testa e all’esecutivo. I componenti del comitato, dopo aver ascoltato la relazione del presidente, sono netti nel contestare la legge Balduzzi, ritenuta “inadeguata nei modi e nei tempi per poter risolvere la  contrattazione per il rinnovo dell’Acn”. C’è la volontà, invece, per uno “sviluppo condiviso delle Aft funzionali per una migliore presa in carico del cittadino”. Sono tanti i NO ribaditi dal Comitato centrale. NO all’infermiere di famiglia, NO allo psicologo di famiglia, NO alla farmacia dei servizi, NO al blocco dei concorsi per la scuola di medicina generale. Il sindacato è fortemente preoccupato dai ritardi e dallo stato attuale delle trattative per il rinnovo dell’Acn.
 
“Non accettiamo i diktat della parte pubblica”, è stato ribadito. Lo Snami non accetterà un accordo nel quale non ci siano certezze sulla componente economica e sulla distinzione dei compiti professionali nell’ambito del ruolo unico. Il comitato si schiera contro un rapporto di lavoro che comprenda obblighi analoghi alla dipendenza, senza una soluzione normativa per i giovani precari, anche attraverso una formazione extra borsa. Vanno semplificati gli iter delle certificazioni Inail per gli infortuni e certificazione della malattia professionale va riportata a regime libero professione. I primi tre giorni di malattia vanno sottoposti ad autocertificazione da parte dei cittadini. Le certificazioni Inail e Inps devono prevedere un compenso. Lo Snami non accetterà aumenti del massimale, che andrebbero a gravare solo sulla qualità dell’assistenza offerta al cittadino-paziente, impedendo ai giovani medici di accedere al mondo della convenzione. Bisogna diversificare i criteri di accesso alla professione, sia per il settore della medicina penitenziaria sia per quello dell’emergenza sanitaria territoriale. Per lo Snami, “il medico deve essere sollevato dalle incombenze burocratiche, di modo da potersi dedicare maggiormente alla gestione proattiva del paziente”. Per tutte queste ragioni, il Comitato Centrale ha dato mandato di dichiarare lo stato di agitazione e l’eventuale sciopero.

24 luglio 2019
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