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La Fisica medica può dare un forte contributo al Ssn

di Carlo Cavedon

08 NOV -

Gentile direttore,
ieri, 7 novembre 2022, anniversario della nascita di Marie Curie – scopritrice del Radium, utilizzato per decenni nelle cure di radioterapia oncologica –, si è celebrata la Giornata Internazionale della Fisica Medica, proclamata dall’IOMP (International Organization for Medical Physics).

Obiettivo della Giornata, dare visibilità a una professione, quella del Fisico Medico, ancora poco nota al grande pubblico, ma indispensabile nel sistema sanità e nelle strutture ospedaliere per garantire che ogni indagine, ogni prestazione, ogni terapia con radiazioni, ionizzanti o non, possa fornire il miglior risultato con il minimo rischio per il paziente.

L’occasione è stata propizia per fare i nostri migliori auguri di buon lavoro al nuovo Governo e in particolare al Ministro della Salute, Prof. Orazio Schillaci al quale offriamo da subito il nostro massimo supporto e collaborazione per rispondere alle sfide di questa delicata fase storica, in particolare per quanto riguarda l’omogeneità sul territorio nazionale della garanzia per i pazienti offerta dalla presenza del Fisico Medico nelle strutture sanitarie. È funzionale a questo anche il completamento del percorso che deve portare all’equiparazione delle Scuole di specializzazione in Fisica Medica alle altre Scuole di specializzazione di area medica, in particolare per quanto riguarda la disponibilità di contratti per gli specializzandi, che sono tuttora discriminati rispetto ai colleghi medici.

Le strutture di Fisica sanitaria sono tra quelle ritenute indispensabili dal DM 70/2015. Tale Decreto riconosce in modo chiaro che la presenza di Servizi di Fisica Sanitaria risulti imprescindibile laddove siano presenti Strutture di Radioterapia e Medicina Nucleare e che tali strutture siano modulate e dimensionate rispetto al bacino di utenza. In particolare, deve essere presente una struttura complessa per un bacino di utenza da 600.000 a 1.200.000 abitanti.

Il ruolo dello Specialista in Fisica Medica è centrale nella radioprotezione del paziente, ruolo fortemente sancito dal D.Lgs. 101/2020, che abbraccia aspetti che vanno dalla scelta e gestione delle apparecchiature radiologiche alla garanzia di qualità e sicurezza sulle singole prestazioni erogate.

Purtroppo però in alcune Regioni italiane le Strutture complesse di Fisica Sanitaria sono ancora inesistenti e il numero di dirigenti fisici è assolutamente sottodimensionato nonostante il programma degli interventi preveda ammodernamenti strutturali e tecnologici mediante l’acquisizione di apparecchiature complesse e tecnologicamente avanzate che fanno uso di radiazioni ionizzanti e non ionizzanti che necessitano di controlli sempre più accurati e frequenti da parte del fisico medico.

La Fisica medica può dare un forte contributo al Servizio Sanitario Nazionale, valutando con competenza il reale valore aggiunto della tecnologia emergente e essere d’ausilio all’efficace ed efficiente utilizzo delle risorse. E’ necessario che le strutture autonome di Fisica Sanitaria siano mantenute, incoraggiate, potenziate, sviluppate, anche trasmettendo ai giovani l’interesse e la passione per questa branca della Fisica.

In ooccasione della Giornata Internazionale della Fisica Medica, AIFM ha tenuto un convegno dal titolo “Medical Physics for Sustainable Healthcare”.

L’evento ha posto attenzione alle sfide che la Fisica Medica deve attualmente affrontare, al futuro di questa disciplina e di come questa possa essere applicata in nuovi ambiti, in un’epoca di continui cambiamenti.

A partire da un racconto sulle radici della Fisica Medica italiana e sui punti di forza che ne hanno permesso l’incessante sviluppo, si è riflettuto sul ruolo di questa disciplina individuando gli ambiti nei quali essa può essere strumento per l’uso ottimizzato delle risorse, in ambito scientifico e professionale.

Particolare attenzione è stata dedicata all’intelligenza artificiale, grazie alla quale si possono realizzare, in modo automatizzato, valutazioni quantitative finalizzate al rilevamento, alla caratterizzazione e al monitoraggio di malattie diventando un importante supporto per il radiologo. E’ chiaro che per utilizzare al meglio tutte le tecnologie al momento disponibili e crearne di nuove è necessario un approccio multidisciplinare comprensivo di tutti gli specialisti coinvolti nell’iter diagnostico e terapeutico col fine di ottimizzare le risorse e migliorare le prestazioni.

In questo contesto, il fisico medico (applicando i concetti e le metodologie della fisica alla medicina) garantisce efficienza e appropriatezza nell’impiego delle tecnologie e quindi svolge un ruolo essenziale nei campi della diagnostica per immagini e della terapia con agenti fisici e della prevenzione. Le attività del fisico medico sono rivolte al miglioramento e all’ottimizzazione dei percorsi diagnostici e terapeutici, allo sviluppo e alla valutazione di nuove apparecchiature e tecnologie biomediche di elevata complessità, alla creazione di modelli matematici per descrivere fenomeni o prevedere eventi, al suggerire misure da adottare per la sicurezza di pazienti e lavoratori dai rischi correlati all’uso di radiazioni e più in generale di agenti fisici.

Carlo Cavedon

Presidente AIFM (Associazione Italiana di Fisica Medica e Sanitaria)



08 novembre 2022
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