Quotidiano on line
di informazione sanitaria
05 MAGGIO 2024
Lettere al direttore
segui quotidianosanita.it

Quale spazio, pensiero e sviluppo sarà riservato ai professionisti dell’area radiologica nell’era dell’AI?

di Roberto Di Bella

23 FEB -

Gentile Direttore,
l’intelligenza artificiale (IA) vive il nostro tempo, condiziona le nostre vite e le nostre attività lavorative: dal monitorare modelli meteorologici, al gestire parassiti e malattie, dall’elaborare la necessità di un'irrigazione a definire quali coltivazioni rendono di più e dove. Pochi sono oggi, i mutui per l’acquisto di immobili che non siano calcolati, modulati e definiti da un algoritmo. L’intelligenza artificiale abita da tempo nelle nostre tasche e grazie ai dispositivi di telefonia mobile possiamo interrogare noi stessi e il mondo che ci circonda su cose impensabili sino a qualche anno fa: gestire i nostri conti, pagare le tasse, trovare lavoro, controllare il nostro stato di salute persino trovare l’anima gemella.
L’AI ha potenziato e continua a potenziare l’uomo: ha imparato a creare contenuti, generare storie, musica e immagini e in taluni casi è in grado di prendere decisioni a suo posto.

Il premio Nobel Daniel Kahneman, ci insegna come nel decidere, l’uomo riesce a combinare due tipi di pensieri: “il pensiero veloce” (reattivo, automatico e inconscio) e quello “lento” (attento, riflessivo ed esplicito). Le decisioni che prendiamo tutti i giorni, quelle “semplici” (come mangiare, camminare, leggere, dialogare, guidare) sono utilizzate dal pensiero veloce, ma se questo lo usiamo anche per i restanti contesti, la qualità delle decisioni scende, e non sappiamo neanche spiegare il perché le abbiamo prese. Mentre attraverso “il pensiero lento”, possiamo verbalizzare le motivazioni delle nostre decisioni permettendoci di confrontare le nostre idee con chi non la pensa come noi. Tuttavia questo non significa affatto che per ogni aspetto situazionale dobbiamo sempre pensare, riflettere e soppesare attentamente i vari aspetti di ogni circostanza prima di prendere qualsiasi decisione, e questo perché siamo esseri di società, ma a differenza degli animali che vivono in gruppi, il confronto ci porta a collaborare per il bene comune in modo condiviso.

Ma in sanità e più precisamente in quell’ambito specialistico che più di altri ho avuto l’opportunità di conoscere e osservare, ossia quello radiologico, quale impatto avrà l’IA (se non l’ha già avuto) sulle attività dei professionisti e sulle loro decisioni?

Secondo un rapporto del 2021 di Grand View Research, il mercato globale dell’IA in diagnostica per Immagini dovrebbe raggiungere i 3.1 miliardi di dollari entro il 2028 con un tasso di crescita annuo del 27.6%. Questo dato conferma come l’uso dell’IA sta rivoluzionando il ruolo dello specialista in radiodiagnostica soprattutto per il modo in cui le bio-immagini vengono interpretate, di seguito alcuni esempi di diagnostica assistita.

L’IA potrà:

rilevare patologie migliorando la precisione e la tempestività delle diagnosi riducendo gli errori di interpretazione (l’operatore si stanca la macchina no), e aiuta gli specialisti a pianificare e personalizzare i radio-trattamenti;

prevedere i risultati del trattamento, aiuterà i clinici a meglio identificare quali pazienti potrebbero beneficiare di una particolare terapia.

analizzare grandi quantità di dati, come quelli epidemiologici per identificare pattern e tendenze.

Altro tema dove l’IA potrebbe dare il suo contributo è quello dell’informativa e del consenso informato aiutando/supportando i professionisti a personalizzare l’esame radiologico in base a specifiche esigenze della persona assistita, come ad esempio l’età, le sue condizioni di salute o le sue preferenze personali, in questo modo il paziente sarà maggiormente coinvolto nel processo decisionale e avere una migliore consapevolezza delle proprie opzioni, ricevendo informazioni sempre più precise e personalizzate.

Anche l’attività del Tecnico Sanitario di radiologia medica non sarà esente dalla pervasività di questi importanti sistemi evoluti, ad esempio l’implementazione dell’IA porterà certamente ad una migliore qualità delle immagini radiologiche (riducendo rumore e migliorando la nitidezza). Una maggiore automazione dei processi di acquisizione delle immagini diagnostiche, unita ad una migliore accuratezza del risultato iconografico, potrebbe risolvere eventuali criticità tecniche legate all’utilizzo delle nuove tecnologie.

Tutto questo (ho citato piccoli esempi) non significa necessariamente ridimensionare il numero di specialisti in Radiologia o dei laureati in Tecniche di radiologia medica solo perché la macchina dimostra meno errori di valutazione (di diagnostica o di tecnica), ma un sistema votato al potenziamento umano grazie all’IA, certamente porterà sempre di più i professionisti di quest’area, a distinguersi tra loro: solo chi saprà sviluppare conoscenze dedicate all’uso dell’IA sarà migliore di uno che non la saprà utilizzare come deve.

Nel frattempo che lo sviluppo avanza, è auspicabile a parere di chi scrive, che i piani studio dei percorsi universitari vengano quanto prima svecchiati e rimodulati, consegnando al sistema sanitario professionisti più preparati e adeguati al tempo che stiamo vivendo, ma una cosa è certa, i professionisti in particolare quelli appartenenti a quest’area specialistica, dovranno avere un adeguato aggiornamento professionale “dedicato”al fine di sfruttare meglio le potenzialità di questi sistemi evoluti.

Tuttavia è altrettanto auspicabile che i rappresentanti istituzionali delle singole professioni riflettano (spero lo abbiano già fatto), insieme all’industria e agli esperti del settore, su come l’impatto dell’IA in area radiologica, pur potenziando l’agire professionale degli addetti ai lavori, migliorerà la loro essenza senza che le proprie caratteristiche distintive siano messe da parte.

L’essenza alla quale mi riferisco genera nuovi ragionamenti, nuovi archetipi e li utilizza per creare, cambiare, immaginare nuovi scenari.

Se è pur vero, che il nostro profilo (umano) di esseri riflessivi e consapevoli ci porta spesso a prendere decisioni non proprio così giuste (anche senza invasioni tecnologiche) tant’è che un numero considerevole di bias discriminatori, ingiusti, iniqui che fortunatamente non usiamo in modo automatico come fa la macchina, condizionano le nostre scelte, (ce da chiedersi se come esseri umani tutto ciò è una caratteristica o un difetto), è altrettanto vero

che quando siamo oberati da una mole considerevole di concetti, dati, elementi e stimoli fa sempre comodo “un aiutino” non solo da qualcuno (nostro simile) ma spesso da qualcosa (macchina) trascurando che tutto cela dei rischi potenziali: agire credendo di aver pensato.

Il deskilling degli operatori rappresenterà a breve un altro tema che dovrà essere attenzionato.

Siamo quindi davanti ad una vera e propria rivoluzione, ma a differenza del passato, (dove sistemi tecnologici evoluti hanno sempre sostituito i lavori a basso reddito lasciando agli esseri umani, lavori che richiedevano competenze cognitive), questa volta i lavori più a rischio saranno proprio i white-collar: per buona pace di chi si sente chiamato fuori!

Roberto Di Bella

Esperto in bioetica e in etica delle nuove tecnologie



23 febbraio 2023
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lettere al direttore

lettere al direttore
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy