Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 27 APRILE 2024
Lettere al direttore
segui quotidianosanita.it

Diagnosi e terapia sono competenze dei medici. Non per corporativismo ma per ciò che hanno studiato

di Roberto Polillo

29 APR - Gentile Direttore,
rispondo al Dott. Matteo Turelli che ha avuto la pazienza di leggere il mio articolo da lei pubblicato in data 23 aprile. In primis ringrazio il dott. Tureli di avermi insignito del titolo più prestigioso a cui una persona possa aspirare: quella di signore. Si potrebbe dire infatti che dottore si diventa ma che signori si nasce e vederlo riconosciuto anche da chi mi accusa di essere miope al cambiamento e lamentoso è una consolazione di tutto rispetto.

Prima di entrare nel merito del ragionamento del Dott. Turelli gli faccio presente che i medici che frequento non sono soliti farsi retribuire in nero con “cachè astonomici da pensionati e svantaggiati” ma sono professionisti che spendono il loro tempo a dare una nuova opportunità a persone che senza la medicina e i medici avrebbero un’attesa di vita di pochi mesi o anni. Sono medici che credono nel servizio pubblico e che fanno il loro lavoro onestamente. Mi dispiace che le conoscenze del Dott. Turelli siano diverse, ma questo non dipende certo da me.

Entrando nel merito del ragionamento non pretendo certo di essere un maitre a penser ma se il Dott. Turelli avesse letto un mio precedente articolo sul comma 566 avrebbe potuto cogliere nel mio intervento degli spunti ben più interessanti e a mio giudizio innovativi che provo a semplificare perché li possa meglio comprendere.

La diagnosi e terapia è un campo di esclusiva competenza dei medici, non per censo o nascita, ma per il semplice fatto che il percorso di studi dell’infermiere, che conosco essendo un docente di biologia applicata, è orientato in maniera preponderante verso il fare ed estremamente debole in rapporto a quelle conoscenze di base e teoriche che sono indispensabili per la formulazione di un giudizio clinico coerente. Tale attività dunque è preclusa loro non per corporativismo da parte dei medici ma perché gli infermieri non compiono un percorso formativo sovrapponibile.

Ritengo invece che gli infermieri abbiano pieno titolo a monitorare i pazienti in follow up (e facevo il caso dei pazienti neoplastici o affetti da malattie croniche) sulla base di protocolli concordati in seno all’equipe di riferimento. Questo peraltro è quello che molti infermieri intendono per ampliamento delle competenze.

Per quanto riguarda invece gli incarichi gestionali sono dell’avviso che questi debbano essere conferiti a professionisti che abbiano uno specifico percorso di studio (universitario) indipendentemente dal tipo di laurea posseduto (purchè magistrale). In parole ancora più semplici il capo di dipartimento, il capo dell’area funzionale o il capo distretto potrebbe essere tranqulllamente un infermiere, un biologo, uno psicologo etc, perché la gestione vera e non quella puramente formale che viene di norma praticata è qualcosa che non ha nulla a che vedere con l’attività clinica di diagnosi o terapia e che necessita di conoscenze che allo stato attuale non sono specifiche di nessuno profilo professionale.
 
Roberto Polillo

29 aprile 2015
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lettere al direttore

lettere al direttore
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy