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118 e precari in Campania

di Gennaro Bassano (Smi Campania)

19 FEB - Gentile Direttore,
parlando del precariato di lungo corso della regione Campania è doveroso fare alcune precisazioni sui medici del 118 appartenenti al settore convenzionato della medicina generale, e spero che Lei mi dia tale opportunità, ringraziandola sin da ora.

Preciso subito che, grazie alla presenza di codesti medici generalisti urgentisti, parasubordinati, negli ultimi 12 anni il Ssr della Campania e quindi le Asl hanno mantenuto, e mantengono tutt’oggi, i livelli essenziali di assistenza (delle postazioni territoriali della rete dell’emergenze e dei Pronto Soccorsi di quasi tutti i principali Ospedali(Loreto Mare, S.Giovanni Bosco, Nocera, Giugliano,Pozzuoli ecc).

Di questi medici a tempo indeterminato, ma soprattutto a tempo determinato, la Regione Campania se ne è servita durante il famoso blocco del turnover rimuovendoli dalle postazioni fisse e mobili territoriali a sostegno dei Pronto Soccorsi aziendali; continua a servirsene tutt’oggi; se ne servirà anche nei prossimi anni in quanto, pur avendo bandito dei concorsi per specialisti dirigenti alla scopo di ricostruire gli organici dei Pronto Soccorso, sicuramente non si riuscirà a coprire le attuali e future necessità per le inabilità sopraggiunte e di quelle che possiamo prevedere, e il pensionamento anche nei prossimi anni, per l’elevata età dei medici passati alla dirigenza tra il 2005 e il 2008.

Inoltre oggi molti di questi medici operano per svariati motivi in aree diverse dell’emergenza, ma per inefficienza delle singole aziende figurano ancora in pianta organica falsando la reale dotazione. Tali medici convenzionati, provvisti tutti di idoneo corso regionale, sono sottoposti a continui corsi di aggiornamento, nonché ad ulteriori training con istruttori delle più qualificate società di formazione (IRC), il cui superamento ne valida e garantisce le conoscenze teoriche aggiornate e le abilità pratiche ai fini di una prestazione di elevato profilo professionale a garanzia dei cittadini utenti.

Si precisa ancora che questi medici ogni anno, nonostante si tratti di un reiterato incarico, sono sottoposti a selezione pubblica per posizione in graduatoria regionale e aziendale e per titoli, quella prevista per il personale convenzionato, secondo le normative di legge regionali e nazionali attualmente vigenti.

Possiamo pertanto dire che tale personale, nonostante l’alto profilo professionale raggiunto, non abbia diritto alla stabilizzazione nel proprio campo di appartenenza? Medici appartenenti al Ssn pubblico e con i quali le aziende sanitarie continuano ad avere da 12 anni un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa?

So bene che la mancata stabilizzazione, nel tempo indeterminato, porterà tali medici, che per vocazione hanno scelto l’emergenza, ad abbandonare l’emergenza, con grave danno per gli utenti, per la professione sanitaria.

Come si può validare una rete dell’emergenza che non è in grado di assicurare il soccorso medico nei Codici Rossi, ridurre le morti evitabili nei Codici Gialli e garantire il trasporto protetto, nelle reti delle patologie tempo dipendenti (infarto, ictus, trauma)?

Concludo che quale esponente del Sindacato Medici Italiani, come già proposto e concluso in altre regioni italiane, chiedo la stabilizzazione di tale personale del Ssn e come sindacato ostacoleremo qualsiasi progetto teso ad allontanare dal cittadino le migliori professionalità raggiunte.

Gennaro Bassano
Responsabile Emergenza Smi Regione Campania


19 febbraio 2018
© Riproduzione riservata

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