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Lazio: il Piano è ok ma i nodi da sciogliere sono ancora tanti


Nonostante l’approvazione da parte del Governo, lo scorso 26 ottobre, del Piano di rientro i problemi sul tavolo del governatore Polverini, messi nero su bianco sul verbale del tavolo tecnico con l’Esecutivo, sono ancora molti e alla loro soluzione è legato lo sblocco di altri 600 milioni.

03 NOV - Lo scorso 26 ottobre sarà una data da ricordare per la regione Lazio. Il Piano di rientro presentato dalla Giunta guidata da Renata Polverini ha superato l’esame del Governo e finalmente è stato approvato con un conseguente sblocco di risorse 2,023 mld di euro, nonostante si sia scovato un ulteriore buco per 1,6 mld. Oltre le cifre e i sigilli di approvazione, il lavoro da fare è ancora molto e molti sono i nodi da sciogliere per sbloccare l’altro 30% di spettanze, come si può evidenziare nelle conclusioni del verbale della riunione del Tavolo tecnico con l’Esecutivo.
I conti economici. Viene prospettato un disavanzo non coperto per la gestione 2010 compreso nell’intervallo 227-279 mln di euro, ciò anche in funzione del fatto che le manovre previste nel programma operativo per l’anno 2010 non sono state garantite pienamente. Per questa ragione il disavanzo non coperto per l’anno 2009, determinato tenendo conto delle risorse aggiuntive derivanti dall’incremento delle aliquote oltre il livello massimo previsto dalla vigente legislazione, risulta essere pari a 111 mln di euro, che sommati all’ulteriore disavanzo non coperto per gli anni 2008 e precedenti pari ad un massimo di 1.611 mln di euro raggiunge la quota ipotetica massima di 2.001 mln di euro.
Contratti Irccs e strutture riabilitative ancora al palo. Per l’anno 2010, si legge sempre nel verbale, risultano sottoscritti la quasi totalità dei contratti con le case di cura private, con le strutture eroganti assistenza specialistica, con le strutture private accreditate eroganti altra assistenza e con gli ospedali classificati, mentre risultano non sottoscritti i contratti degli Irccs privati e della maggior parte delle strutture di riabilitazione e lungodegenza.
Protocolli con le università da correggere. I due protocolli d’intesa con le Università pubbliche e il protocollo d’intesa con l’Università Cattolica risultano sottoscritti ma, tuttavia, necessitano di correzioni e/o integrazioni. Altro nodo da sciogliere riguarda il provvedimento relativo al piano dei pagamenti dei debiti sanitari in attuazione dell’articolo 11, comma 2, del DL 78/2010 (la manovra finanziaria) che non è stato ancora inviato dalla regione.
Ospedali: il Piano va rifinito. Il Piano sanitario regionale (ancora oggi oggetto di protesta da parte dei cittadini delle province) non risulta, per alcuni aspetti di dettaglio, coordinato con il Piano ospedaliero viene sottolineato nel verbale. Inoltre, non risulta trasmesso il programma operativo per gli anni 2011 e 2012 né conseguentemente sono state predisposte le relative azioni attuative. Infine, la documentazione trasmessa ai fini dell’istruttoria della verifica adempimenti 2009 e 2008 risulta ancora non sufficiente.

A fronte di questi aspetti tecnici ancora da ultimare, le condizioni per la disapplicazione degli automatismi fiscali, fra i quali l’incremento delle aliquote fiscali dell’Irap e dell’addizionale regionale dell’Irpef oltre il livello massimo per l’anno 2010, finalizzato alla copertura del disavanzo dell’esercizio 2009, non si sono pienamente realizzate. Nonostante ciò si è deciso di andare avanti. Tavolo e Comitato, anche in funzione delle rilevanti azioni di risanamento finora adottate, hanno valutato che sussistevano le condizioni per procedere all’erogazione di una quota delle spettanze residue a tutto l’anno 2009, pari a 2.023 mln di euro, nella misura del 60%, per complessivi 1.214 mln di euro. Ciò anche in considerazione del fatto che la gestione corrente risulta pesantemente gravata degli oneri correlati ai ritardi del sistema dei pagamenti in conseguenza della mancata erogazione delle spettanze residue con pericolo di compromissione dell’intero processo di riorganizzazione del Sistema sanitario regionale. Il resto delle risorse saranno erogate subordinatamente all’invio e alla conseguente verifica positiva delle documentazioni mancanti relative ai temi sopraccitati.
 
L.F.

03 novembre 2010
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