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I medicinali omeopatici e antroposofici a rischio. Costi di registrazione aumentati di 700 volte


L’allarme dalle società scientifiche e dai pazienti in vista dell’applicazione delle nuove norme sulla registrazione. Sotto accusa i nuovi costi per le aziende. Secondo i firmatari dell’appello al ministero della Salute e all’Aifa le nuove tariffe di registrazione non tengono conto della realtà economica e produttiva del settore.

06 OTT - "Le recenti norme emanate dallo Stato italiano concernenti la registrazione dei medicinali omeopatici (unitari e complessi) e antroposofici rischiano di ridurre fortemente la piena disponibilità di tali farmaci nel nostro paese, minacciano la professionalità dei medici esperti, sottraggono ai cittadini la piena possibilità di cura discriminandoli rispetto agli altri cittadini europei". La denuncia in un documento, sottoscritto dalle principali associazioni dell'Omeopatia e dell'Antroposofia italiana, e inviato al ministrro della Salute, all'Aifa, al Parlamento e agli ordini professionali dei medici, dei farmacisti e dei veterinari.
 
"La registrazione dei medicinali omeopatici (sino ad oggi autorizzati ope legis) - si legge ancora nel documento - è un processo a lungo auspicato dai medici e dai cittadini, per il quale tutte le Associazioni firmatarie sono grate alle Istituzioni. Infatti, assicurare la qualità e il controllo dei medicinali omeopatici e antroposofici che vengono messi in vendita è essenziale in medicina".
 
Ma "non altrettanto condivisibili - per i firmatari - sono le modalità previste per realizzare questo obbiettivo, in particolare l’aspetto economico di tale procedura: ogni domanda di registrazione deve essere accompagnata dal versamento di una somma che purtroppo non tiene minimamente conto della realtà dell’industria del medicinale omeopatico e antroposofico in Italia e delle esigenze dei medici prescrittori e dei pazienti".
 
"Infatti - aggiungono - le tariffe di registrazione sono state aumentate di circa 700 volte e le cifre che le aziende dovranno versare all’atto della presentazione della domanda, secondo un calcolo fatto dall’AIFA stessa, potranno aggirarsi fino anche a più di 20.000 euro per ogni medicinale omeopatico unitario (31 euro prima del decreto), dato che per ogni ceppo si dovrà pagare per ogni formulazione e diluizione".
 
Da qui le proposte delle associazioni:
1. Unificare i costi di registrazione dei medicinali unitari al singolo ceppo per tutte le forme farmaceutiche, tenendo anche presente i costi di registrazione già applicati in altre nazione europee.
 
2. Prevedere delle registrazioni per fasce differenziate, adeguando i costi al reale volume di vendita dei medicinali.
 
3. Riconoscere alle ditte la facoltà di approntare preparazioni magistrali senza obbligo di deposito di campioni, come avveniva in passato, senza che si sia mai verificato alcun danno ai pazienti e come avviene tutt'ora in altre nazioni europee.
 
Leggi il documento integrale.

06 ottobre 2013
© Riproduzione riservata

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