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Sclerosi Multipla. L'associazione CCSVI-SM Onlus finanzia con 50 mila euro due trial


I soldi raccolti grazie alla Campagna “SMS Solidale”: 30 mila euro andranno al progetto di Paolo Zamboni a Ferrara, altri 20 mila a quello di Mauro Ferrari a Pisa, entrambi già in via di svolgimento. I due studi vogliono indagare la natura della CCSVI, testare metodi per curarla e svelare il suo rapporto con la Sclerosi multipla.

28 OTT - L’Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla – Onlus ha annunciato che impiegherà i 50.000 euro raccolti nella Campagna Raccolta Fondi ‘SMS Solidale’ nel finanziamento di due sperimentazioni pubbliche sulla CCSVI e la Sclerosi Multipla: si tratta di due studi in svolgimento, guidati dal prof Paolo Zamboni (Università S. Anna di Ferrara) e il prof Mauro Ferrari ( Università di Pisa).
 
 
Il primo studio – al quale l’associazione contribuisce con 30.000 euro - si sta svolgendo presso il Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale - Università degli Studi di Ferrara, sezione di Medicina e Chirurgia Traslazionale diretta dal Prof. Paolo Zamboni. La sperimentazione si prefigge l’obiettivo di valutare le cellule endoteliali che rivestono le vene giugulari in pazienti affetti da Sclerosi Multipla. “Le cellule verranno ricavate dalle giugulari di persone sottoposte a procedure chirurgiche per la presenza di complicazioni derivanti da precedenti interventi endovascolari o affetti da chiare malformazioni vascolari, provate con un protocollo diagnostico multimodale altamente tecnologico. Pazienti comunque non eligibili per interventi di angioplastica dilatativa con pallone”, ha dichiarato il responsabile della Sperimentazione, Zamboni. “Questo ci permette di prelevare un frammento di vena su cui eseguire indagini di elevato approfondimento morfologico, funzionale, e persino genetico.”
Se da questa preliminare sperimentazione pilota dovessero emergere dati che ulteriormente chiariscano l’origine della CCSVI, l’Associazione ha deciso di puntare finanziando più consistentemente le attività del laboratorio e le valutazioni sui tessuti prelevati. “Se la fase pilota si dimostrerà interessante è nostra intenzione mettere a disposizione non soltanto fondi, ma anche la nostra struttura per un coinvolgimento diretto nelle fasi di reclutamento dei pazienti”, ha spiegato la presidente dell’Associazione, Gisella Pandolfo.
 
La seconda sperimentazione, alla quale l’Associazione CCSVI nella SM contribuisce con 20.000 euro, si svolge presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa ed è condotta da un team multidisciplinare composto da Chirurghi Vascolari, Radiologi e Radiologi Interventisti, Neurologi, Neurofisiatri e Neuro Riabilitatori. Interessantissimo il disegno dello studio e di grande sostanza il follow-up, sia in termini qualitativi che in termini quantitativi. Il contributo economico donato dall’associazione sarà utilizzato per il potenziamento del team di medici che dall’agosto del 2011 porta avanti la sperimentazione, ed ampliare quindi l’offerta assistenziale per i malati. “Obiettivo primario dello Studio – ha dichiarato il responsabile della Sperimentazione, Ferrari – è la valutazione dell’efficacia clinica del trattamento di disostruzione delle vene extracraniche (DVE) effettuato per via endovascolare (angioplastica percutanea o stenting) o chirurgica (allargamento con patch) per il miglioramento dei sintomi clinici nei pazienti con sclerosi multipla (SM) e diagnosi di "Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale" (CCSVI), rispetto al non trattamento di disostruzione, dopo 1 e 6 mesi dalla randomizzazione”.
Tra gli interessanti obiettivi secondari, la valutazione dell’entità della risposta all’intervento in termini di miglioramento dei sintomi clinici nei pazienti randomizzati al trattamento di disostruzione rispetto a quelli che hanno subito l’intervento nella seconda fase (dopo sei mesi) dalla randomizzazione; la verifica della fattibilità dell’intervento di disostruzione e del rischio di complicanze operatorie e postoperatorie in tutti i pazienti; la valutazione della risposta all’intervento di disostruzione in termini di outcome vascolare in tutti i pazienti.

28 ottobre 2013
© Riproduzione riservata

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