Droga. Tirelli: "Il fumo di cannabis può portare ad un maggiore rischio di cancro al polmone"
Il direttore del dipartimento di Oncologia medica dell'Istituto Tumori di Aviano, citando uno studio del direttore dei Nih, Francis Collins, ha lanciato l'allarme sui pericoli derivanti dalla legalizzazione di queste sostanze. Quanto agli adolescenti: "Effetto neurotossico su cervello in fase di sviluppo".
06 MAR - Francis S. Collins, Direttore dei National Institutes of Health (Nih), una delle massime autorità di ricerca non solo negli Stati Uniti, ha qualche giorno fa sollevato preoccupazioni verso la legalizzazione della marijuana che sta prendendo piede negli Stati Uniti con già due stati, il Colorado e lo stato di Washington, che l’hanno legalizzata.
La maggior parte degli stati americani sta considerando la legalizzazione delle droghe leggere o decriminalizzandole per uso medico o ricreazionale. Collins ha sottolineato le preoccupazioni che l’uso regolare di marijuana in adolescenti, in particolare in adolescenti sotto i 18 anni, abbia un impatto significativo per tutta la vita sul cervello portando a una tossicità associata a una perdita media di circa 10 punti di quoziente di intelligenza (IQ), cioè una perdita di capacità cognitiva.
"In passato - ha spiegato
Umberto Tirelli, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto Tumori di Aviano - un lavoro statunitense pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, riportava danni neurologici delle cosiddette droghe leggere suggerendo un effetto neurotossico della cannabis nel cervello degli adolescenti, cervello che è in fase di sviluppo, inoltre, il fumo della cannabis aumenta anche il rischio del tumore del polmone come dimostrato da un recente studio condotto dalla British Lung Foundation".
"Pertanto, se i problemi cerebrali possono essere a scapito soltanto degli adolescenti, va ribadito che a tutte le età il fumo di cannabis può portare ad un maggior rischio di cancro del polmone. Il cancro del polmone è un problema che il Dr. Collins, Direttore dei Nih, non può escludere sia associabile all’uso delle droghe leggere. Infine – ha concluso Tirelli – che dire degli incidenti stradali che potrebbero essere causati dal fumo di droghe leggere e il successivo annebbiamento del cervello?".
06 marzo 2014
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