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Ictus. Con la prevenzione si possono evitare 8 casi su 10


In Italia, l’ictus rappresenta la terza causa di morte e il principale responsabile di invalidità permanente. Alice Italia Onlus ha stretto un accordo di collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale (Simg) per migliorare i canali di informazione e prevenzione.

29 NOV - L’80% dei casi di ictus potrebbero essere evitati, soltanto con la prevenzione. Eppure, in Italia, questa patologia è la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. Ma c’è di più. Non tutte le persone che ne vengono colpite ne sono consapevoli: solo un terzo dei pazienti ne riconosce i possibili segni, così da poter intervenire sul danno cerebrale.
 
Sono circa 200 mila gli italiani che ne vengono colpiti ogni anno e la metà di coloro che sopravvivono è costretta ad una disabilità grave per tutto il resto della vita. Non essere più autosufficienti significa da un lato dover dipendere completamente dai propri familiari e,dall’altro, aver bisogno di assistenza sanitaria costante. Tutti questi numeri, già cresciuti negli ultimi anni, sono destinati ad ulteriore incremento a causa dell’invecchiamento della popolazione. 
 
A sostegno di tutte queste persone, in prima linea, c’è Alice Italia Onlus . L'Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale ha raggiunto un accordo di collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale (Simg) ufficialmente ratificato nel corso dell’ultimo Congresso Nazionale della Società Scientifica appena conclusosi a Firenze.

L’accordo intende sottolineare l'importanza del medico di Medicina Generale, sia per la prevenzione che per l’assistenza di quei pazienti già colpiti da ictus. Nicoletta Reale, presidente di Alice Italia Onlus, si è detta soddisfatta di questo risultato raggiunto: “il nostro obiettivo – ha sottolineato è quello di sensibilizzare la popolazione sui percorsi da seguire per la prevenzione, attraverso la correzione dei fattori di rischio modificabili e la promozione di stili di vita sani, e sulla necessità di cura tempestiva attraverso l’immediato riconoscimento dei sintomi ed il ricovero in strutture idonee (Stroke Unit)”.
 
Il ruolo del medico di Medicina Generale non va assolutamente sottovalutato: è di fondamentale importanza soprattutto quando il paziente fa ritorno a casa. E’ una figura fondamentale anche per guidare le persone che quotidianamente dovranno prendersi cura del malato, provvedendo ad ogni cosa, dall’igiene personale alla somministrazione di terapie farmacologiche.
 
“E’ una malattia in forte crescita in tutto il Paese – ha detto Claudio Cricelli Presidente Nazionale della Simg -. Oggi è possibile curarlo in maniera efficace ma la prevenzione rimane l’arma migliore a nostra disposizione. Otto casi su dieci sono infatti evitabili. Il ruolo del medico di famiglia è sempre più importante prima, durante e dopo l’insorgenza della patologia. Per questo abbiamo deciso di far partire questo importante alleanza”.

Una sinergia, dunque, che ha due precisi obiettivi: ridurre il numero delle persone colpite da ictus grazie a prevenzione, informazione e diagnosi precoce e migliorare la qualità di vita di chi invece ne è già stato già colpito, riportando disabilità permanenti.
 

29 novembre 2016
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