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Roche di nuovo in campo per sostenere la ricerca dei giovani

di Maria Rita Montebelli

Si rinnova anche per il 2017 l’impegno a favore della ricerca italiana di Roche, la più grande azienda biotech al mondo. Varata ieri sera a Roma, alla presenza di Vito de Filippo, sottosegretario al Miur, la seconda edizione di “Roche per la ricerca” che assegnerà ben 800.000 euro a 8 progetti di ricerca tra tutti quelli che concorreranno entro il prossimo giugno. Requisito fondamentale che il principal investigator abbia meno di 40 anni. La valutazione sarà effettuata in maniera indipendente da Gimbe.

16 MAR - Per fare ricerca ci vuole cervello. E l’Italia, si sa, di cervelli negli anni se ne è fatta scappare tanti.  Anche una mente geniale, infatti se non sostenuta da solidi finanziamenti, non avrà modo di esplicitare le sue potenzialità. E anche qui, il piatto piange. Dal 2011 al 2014 l’Italia ha investito in R&S l’1,27% del suo Pil, contro una media dei paesi OCSE del 2,23% (Fonte ANVUR, Rapporto sullo stato del sistema universitario e della ricerca 2016). Certo ci sarebbe la possibilità di attingere ai finanziamenti europei che sono non poca cosa, ma con l’eccezione di un paio di regioni, tutte le altre sembrano avere grosse difficoltà ad accedere a questi fondi.
 
Su questo sfondo, di grandi potenzialità inespresse (la ricerca italiana è ottava al mondo come numero di pubblicazioni scientifiche), brilla l’iniziativa “Roche per la ricerca” che ha assegnato ieri sera a Roma 800 mila euro a 8 progetti di ricerca indipendente.
 
“Il significato della ricerca per Roche? ‘Tutto’ – afferma senza esitazioni Maurizio de Cicco Presidente e AD Roche S.p.A. – Tra i nostri valori, accanto al coraggio c’è la passione. Ben il 20% del nostro fatturato mondiale viene investito in ricerca e per questo ci vuole coraggio, sfidiamo i confini della scienza per andare oltre. Perché i bisogni dei pazienti sono ancora tanti. In quest’ottica, nel 2016 abbiamo deciso di essere pionieri, affiancando il finanziamento privato alla ricerca indipendente. E per dare continuità a questo progetto, eccoci di nuovo di quest’anno per lanciare la seconda edizione ”.
 
“Nel finanziamento dei progetti di ricerca – riflette Vito De Filippo sottosegretario al Miur – dobbiamo purtroppo registrare le tante occasioni perse rispetto ai programmi comunitari; fallimenti causati tra l’altro da partnership deboli. Anche il sistema pubblico e privato non si infrastruttura e non si interfaccia come dovrebbe purtroppo. Per questo è più che mai auspicabile un processo di ibridazione pubblico-privato per rafforzare ecosistemi innovativi nel nostro Paese. In questo scenario l’investimento di Roche è emblematico e dovrebbe avere effetti emulativi”.
 
Seconda edizione di ‘Roche per la ricerca’: largo ai giovani ricercatori.L’impegno di Roche si rinnova dunque per la seconda edizione con un bando che finanzierà altri 8 progetti di ricerca mirati a favorire un approccio personalizzato della terapia attraverso l’impiego di marcatori biomolecolari. Diverse le novità della seconda edizione, a cominciare dal fatto che il responsabile del progetto di ricerca (il cosiddetto Principal Investigator) dovrà avere un’età pari o inferiore a 40 anni. I progetti potranno essere promossi da Enti pubblici o privati italiani, senza scopo di lucro e da IRCCS; la lingua del progetto sarà l’italiano.
 
“Sosteniamo la ricerca scientificanella sua forma più ambiziosa e indipendente - commenta Maurizio de Cicco  -con l’obiettivo di incoraggiare i giovani e promuovere le idee e i progetti che plasmeranno la medicina di domani. Le oltre 330 candidature provenienti da tutto il Paese raccolte nella prima edizione del bando, sono state per noi fonte di grande soddisfazione e ci confermano che nei nostri atenei e nei nostri centri di eccellenza la ricerca è viva, ma necessita più che mai di un sostegno che arrivi anche dal mondo privato. Per questo abbiamo deciso di rinnovare il nostro impegno a favore della ricerca indipendente in Italia, con l’auspicio che questo nuovo bando rappresenti un’occasione per i giovani ricercatori che con coraggio, passione e dedizione dedicano la loro vita al servizio del progresso scientifico”.
 
Le cinque le aree tematiche individuate dal bando 2017: Oncologia (Eterogeneità biologica dei tumori con particolare attenzione ai nuovi approcci diagnostici; Predizione della risposta agli anticorpi anti-checkpoint immunitari; Studio dei fenomeni di escape o disregulation immunitari; Meccanismi di mantenimento delle cellule staminali cancerose); Ematologia (Eterogeneità biologica dei tumori con particolare attenzione ai nuovi approcci diagnostici; Predizione della risposta alla terapia targeted e/o agli anticorpi anti-checkpoint immunitari; Studio dei fenomeni di escape o disregulation immunitari; Meccanismi di mantenimento delle cellule staminali cancerose; Disordini della coagulazione rari ed ereditari per quanto attiene aspetti diagnostici o approfondimenti preclinici con aspetti traslazionali); Malattie polmonari (Identificazione del ruolo di marcatori molecolari, funzionali e clinico-radiologici come predittori di andamento clinico e di prognosi nell'ambito delle patologie polmonari restrittive ed ostruttive); Reumatologia (Studi di popolazione sulle malattie reumatologiche (artrite reumatoide, arterite gigantocellulare, vasculiti) per la valutazione di biomarcatori quali fattori prognostici di risposta; Nuove strategie precliniche per lo sviluppo di approcci immunoterapici innovativi nelle patologie con componente immunomediata); Neuroscienze (Comorbilitá e correlazioni fra fenomeni infiammatori e neurodegenerazione nelle diverse patologie neurodegenerative fra cui la Sclerosi Multipla).
 
Per sottomettere i progetti sarà sufficiente caricarli sul sito www.rocheperlaricerca.it da oggi, fino alla mezzanotte del 30 giugno 2017.
 
Un’altra importante novità della seconda edizione sta nel fatto che la valutazione e la selezione dei progetti sarà affidata alla Fondazione GIMBE (Gruppo Italiana Medicina Basata sulle Evidenze), ad ulteriore garanzia della totale indipendenza dell’intero processo.
 
“Il processo di valutazione e selezione dei progetti – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE – prevede un primo step per verificare i requisiti previsti dal bando, l’adeguatezza della struttura richiedente e la congruenza degli obiettivi con il finanziamento assegnato. I progetti che supereranno il triage verranno inviati a coppie di revisori che, in maniera indipendente e in cieco, assegneranno a ciascun progetto uno score a quattro dimensioni: coerenza con aree e tematiche del bando, metodologia, rilevanza in termini di potenziali benefici per i pazienti e il SSN e innovatività. Sulla base della somma dei punteggi assegnati dai revisori sarà elaborata la classifica finale, da cui verranno selezionati gli 8 vincitori”.
 
I premiati della prima edizione:
 
Carlo Vancheri, Professore Ordinario di Malattie Apparato respiratorio - Università di Catania  
Carlo Salvarani, Direttore Reumatologia Azienda Ospedaliera IRCCS Reggio Emilia e Professore Reumatologia Università Modena Reggio Emilia
Luca Battistini, Responsabile dell'Unità di Neuroimmunologia - IRCCS Fondazione Santa Lucia Roma
Paolo Gallo, Direttore del Centro Regionale per la Sclerosi Multipla del Veneto Dipartimento Neuroscienze Università degli studi di Padova
Gabriele Stocco, Ricercatore Universitario presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Trieste
Cristina Scielzo, Project Leader della Divisione di Oncologia Sperimentale - Ospedale San Raffaele - Milano
Anna Teresa Bagnato, Responsabile dell'Unità di Modelli Preclinici e Nuovi agenti terapeutici - Istituto Nazionale Tumori Regina Elena - Roma
Sergio Marchini, Capo dell'Unità Genomica Traslazionale Dipartimento di Oncologia IRCCS Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri – Milano
 

 
 
Maria Rita Montebelli

16 marzo 2017
© Riproduzione riservata

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