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Il nuovo vaccino HZ rappresenta una rivoluzione: intervista a Fausto Francia

di C.d.F.

Il nuovo vaccino contro l'HZ che sarà commercializzto quest'anno in Italia rppresenta un enorme passo avanti per la prevenzione della malattia, per cui la copertura vaccinale è attualmente troppo bassa. Ne parliamo con Fausto Francia, ex Presidente SItI

26 MAR - La vaccinazione per l’Herpes Zoster (HZ) è prevista dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV), ma i livelli di copertura restano bassi, “molto più bassi delle aspettative”, spiega in un’intervista Fausto Francia, ex Presidente SItI e collaboratore del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl di Bologn, di cui per anni è stato direttore. “Le Regioni migliori sono intorno al 25% di copertura, ma ci sono Regioni al di sotto del 10%. L’adesione è quindi ancora troppo bassa”.
 
Il nuovo vaccino ricombinante adiuvato contro l’HZ, che sarà commercializzato in Italia quest’anno tramite il canale pubblico, secondo Francia rappresenta un enorme passo in avanti. “Lo potrei paragonare, con le debite proporzioni, al passaggio dal vecchio vaccino 23-valente pneumococcico polisaccaridico al vaccino coniugato pneumococcico 13-valente (PCV13). Il nuovo vaccino ha rappresentato una vera rivoluzione in termini di memoria immunologica e copertura anticorpale, nettamente superiori rispetto a quelle del vaccino classico”. La medicina progredisce e, in linea di massima “i vaccini che vengono prodotti ora sono più efficaci dei precedenti”.
 
L’Herpes zoster è una patologia virale acuta determinata dalla riattivazione dell’infezione latente da virus varicella-zoster. La nevralgia post erpetica costituisce la complicanza più frequente della malattia, ma non è la sola. “Possono insorgere delle complicazioni multi-organo che sono tutt’altro che rare, come pancreatiti, ulcere gastriche, esofagiti, miocarditi. I visceri addominali e toracici possono essere interessati”. Per questa ragione è ancora più importante vaccinarsi.
 
“Il vaccino ci ha messo molto tempo ad arrivare nel nostro Paese, almeno tre anni, perché appena prodotto è stato “sequestrato” dagli Stati Uniti, dove ha avuto un successo enorme”, aggiunge Francia.
 
“Ci sono le premesse per un buon successo anche in Italia”. L’8 marzo il Ministero della Salute ha emesso una circolare di aggiornamento sulla vaccinazione contro Herpes zoster proprio rispetto alla commercializzazione del nuovo vaccino. “Mi sembra che la circolare
colga gli aspetti principali di efficacia nei confronti delle forme anche più gravi della malattia”, commenta Francia.
 
“In Emilia Romagna siamo in una fase di transizione, quindi si sta valutando quando acquisire il nuovo vaccino. Sicuramente verrà adottato subito per gli immuno-depressi che non possono ricevere l’altro vaccino”. E aggiunge: “se fossi decisore politico sceglierei di iniziare a usare subito il nuovo vaccino perché se un vaccino è nettamente superiore rispetto a quello indicato per la gara precedente, si può naturalmente interrompere la gara per usare quello più efficace”.
 
L’unico inconveniente è la somministrazione in due dosi a due mesi l’una dall’altra ma, come si legge nella circolare, il vaccino può “essere somministrato in concomitanza con il vaccino contro l'influenza stagionale inattivato non adiuvato, con il vaccino pneumococcico polisaccaridico 23-valente o con il vaccino difterico, tetanico e pertossico ad antigene ridotto”. La possibilità della co-somministrazione, secondo Fraancia, dovrà essere presa in considerazione dal nuovo PNPV, è un aspetto importante per evitare un aggravio organizzativo per i servizi vaccinali, sopratutto in epoca Covid-19.
 
C.d.F.

26 marzo 2021
© Riproduzione riservata

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