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Mastite neonatale, rare le infezioni batteriche gravi


La mastite neonatale raramente sviluppa infezioni batteriche o eventi avversi. E’ quanto emerge da uno studio USA che ha valutato i dati relativi a 657 neonati trattati nei pronto soccorso di Stati Uniti, Canada e Spagna

15 LUG - (Reuters Health) – Pochi bambini con mastite neonatale sviluppano infezioni batteriche o manifestano eventi avversi. È quanto afferma un nuovo studio che indica come il test di routine per le infezioni batteriche possa non essere necessario in molti bambini che non presentano febbre e che sembrano in buone condizioni.
 
Per valutare la prevalenza, la presentazione clinica e gli esiti della mastite neonatale, i ricercatori hanno esaminato i dati relativi a 657 neonati (età media 21 giorni) con mastite trattati in uno di 28 pronto soccorso in USA, Canada e Spagna tra il 2008 e il 2017.
Nel complesso, 641 (98%) neonati apparivano in buone condizioni, mentre 138 (21%) avevano avuto febbre a casa o in pronto soccorso e 63 (10%) erano agitati o poco nutriti.
 
I medici hanno prelevato campioni di sangue da 581 neonati (88%), urinocolture da 274 (42%) e colture di liquido cerebrospinale da 216 (33%). Lo studio ha riscontrato che i patogeni erano rari in sangue (0,3%), urine (1,1%) e liquido cerebrospinale (0,4%).
 
“La maggior parte dei neonati con mastite probabilmente non necessita di test per infezioni batteriche concorrenti in sangue, urine o liquido cerebrospinale se non ha febbre e per il resto è in buone condizioni”, osserva l’autore principale dello studio, Ron Kaplan, professore associato di pediatria presso il reparto di medicina d’emergenza della University of Washington School of Medicine e del Seattle Children’s Hospital.
 
“La maggior parte dei neonati con mastite presentava un’infezione dei tessuti molli relativamente localizzata e non invasiva e la maggioranza di essi non manifestava segni di febbre o malattia sistemica”, prosegue Kaplan. I neonati con febbre devono essere monitorati in base alle raccomandazioni standard secondo l’età.
 
Nelle colture raccolte dai siti di infezione di 335 (51%) neonati, i ricercatori hanno rilevato patogeni nel 77% dei casi. I patogeni più comuni erano lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (54%) e l’S. aureus suscettibile alla meticillina (29%). 591 (90%) neonati sono stati ricoverati in ospedale, tra cui 22 (3,7%) in terapia intensiva.
 
Eventi avversi gravi hanno incluso 10 (1,5%) neonati con sepsi o shock e due neonati (0,3%) con cellulite grave o infezione necrotizzante dei tessuti molli. Nessun soggetto è deceduto o ha richiesto vasopressori o intubazione endotracheale.
 
Fonte: Pediatrics
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)


15 luglio 2021
© Riproduzione riservata

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