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Zagrebelsky: "Con la spending review c'è il rischio di una diminuzione dei servizi sanitari" 


In un articolo apparso oggi su La Stampa, il magistrato, ex giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo, manifesta tutti i suoi dubbi sulla possibilità di tagliare le spese sanitarie senza incidere su quantità e qualità delle cure, come promette il Governo. 

26 LUG - Si intitola "In difesa della salute", il lungo articolo pubblicato oggi da La Stampa di Vladimiro Zagrebelsky, dal 2001 al 2010 giudice italiano presso la Corte europea dei diritti dell'uomo.

Un articolo importante, che riprendiamo in particolare per la parte in cui si sofferma sulle recenti dichiarazioni del ministro dell'Economia Vittorio Grilli.
Scrive Zagrebelsky, "I provvedimenti conseguenti alla c.d. «spending review» promettono meno risorse economiche anche nel settore sanitario. Ma il ministro Grilli, pochi giorni orsono, rispondendo ad una interrogazione parlamentare, ha assicurato che la revisione della spesa sanitaria garantisce economie di spesa, senza alcuna incidenza negativa sul livello qualitativo e quantitativo dei servizi erogati ai cittadini".

Ma, prosegue il magistrato, "C’è da chiedersi come questo sia possibile, quando si considerino le riduzioni delle risorse di origine statale insieme a quelle regionali. E’ probabile che l’effettiva erogazione dei servizi subisca una diminuzione o un rallentamento. La disponibilità teorica può non mutare, ma le liste di attesa si allungano (e cresce il ricorso alla sanità privata). La riduzione dei finanziamenti all’attività del privato sociale –spesso decisiva per rendere effettivo l’accesso alle cure - lascia intatti apparentemente il ruolo e l’ampiezza del servizio pubblico, che però diventa meno fruibile da parte di fasce sociali deboli e particolarmente vulnerabili".

"Con ciò - prosegue - si vuol dire che il termine «tagli» può condurre a equivoci e a nascondimenti della realtà".
Infatti, "Sul piano formale si può negare che il «taglio» sia stato apportato, anche se c’è chi nella realtà lo patisce. La trasparenza in materia è molto importante, sia perché assicura la corretta informazione della cittadinanza, sia perché riporta la responsabilità delle scelte nel luogo istituzionale proprio, sia esso il governo nazionale o quello regionale. Se sono necessarie riduzioni nei servizi offerti in materia sanitaria, le scelte da fare richiedono partecipazione e chiarezza, secondo criteri di priorità razionali e non discriminatori".
Per questi motivi secondo Zagrebelsky, "Partecipazione al processo decisionale, pubblicità delle scelte effettuate, non discriminazione nei loro effetti, sono criteri sottolineati da tutte le organizzazioni internazionali".

"Il discorso può allungarsi - spiega l'ex giudice europeo - ma ciò che emerge è la necessità di evitare i «tagli lineari» e di discutere invece e stabilire criteri e priorità, nel disegnare l’area coperta dal servizio pubblico e nello stabilirne l’accessibilità e il costo per gli utenti".
Mentre, "Altra cosa è la lotta agli sprechi e alla corruzione. Una lotta che è da appoggiare senza riserve". "Essa sì - conclude - può ridurre i costi complessivi a carico dello Stato e delle Regioni, senza diminuire l’ampiezza del diritto alla salute di tutte le persone". 

26 luglio 2012
© Riproduzione riservata


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