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Monitoraggio Covid. Indice Rt riprende a salire dopo 5 settimane con 5 Regioni sopra 1. “Limitare interazioni durante feste natalizie”

di Luciano Fassari

L'ultimo report fissa il valore medio nazionale a 0,86 (la settimana scorsa era 0,82). Tre Regioni con indice di trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2 (Lazio, Lombardia e Veneto). Iss e Ministero: “La situazione non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del paese”. In ogni caso Toscana, Val d’Aosta, Pa Bolzano e Campania passano da arancione a giallo, anche se il regime delle zone subirà un'interruzione in tutta Italia in base alle nuove norme del decreto Natale. IL REPORT

18 DIC - “Si osserva per la prima volta un segnale di controtendenza nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente nell’intero Paese, con ritorno di tre Regioni ad una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2 (Lazio, Lombardia e Veneto)”. È quanto emerge dall’ultimo monitoraggio di Iss e Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia relativo al periodo 7 - 13 dicembre 2020.
 
“L’incidenza in Italia – si legge - rimane ancora troppo elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Tale situazione non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del paese. Nella settimana di monitoraggio si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni/PPAA un rischio Moderato o Alto con solo cinque Regioni/PA a rischio Basso di una epidemia non controllata e non gestibile. Questo andamento richiede rigore nell’adozione e rispetto delle misure evitando un rilassamento nei comportamenti”.
 
In ogni caso Toscana, Val d’Aosta, Pa Bolzano e Campania passeranno domenica da arancione a giallo per scadenza dell'ordinanza vigente (solo l'Abruzzo rimane ancora arancione), anche se il nuovo status subirà un'interruzione applicativa a seguito di quanto disposto dal decreto "Natale" approvato in serata dal Governo.
 
Tornando al report emerge come tre Regioni (Lazio, Liguria e Veneto) sono classificate a rischio Alto. Nessuna di queste è stata classificata a rischio Alto per tre o più settimane consecutive. Di queste, due Regioni (Lazio e Veneto)  hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo due.
Tredici Regioni/PA sono classificate a rischio Moderato, di cui due (Marche e PA Trento) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Tutte queste Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario di tipo uno fatta eccezione per una Regione (Lombardia) che presenta un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo due
 
Cinque Regioni sono classificate a rischio Basso, tutte con un Rt puntuale compatibile con uno scenario di tipo uno.
 
Per questo Iss e Ministero invitano “la popolazione a limitare, anche durante il periodo festivo, le interazioni con persone non conviventi a quelle strettamente necessarie escludendo in particolare episodi di convivialità in ambienti aperti e chiusi. Si incoraggia la popolazione ad evitare situazioni in cui non sia possibile rispettare le misure di distanziamento previste e di adottare con rigore l’utilizzo appropriato delle mascherine e l’igiene delle mani”
In conclusione, “l’incidenza in Italia rimane ancora troppo elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Tale situazione non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del paese”.
 
Ancora molte persone ricoverate. Si osserva ancora nella maggior parte delle Regioni/PPAA un impatto elevato della epidemia. Al giorno 15/12/2020, 16 Regioni/PPAA avevano superato almeno una soglia critica in area medica o TI (vs 18 Regioni/PPAA la settimana precedente). Il tasso di occupazione dei posti letto in Terapia Intensiva ed Aree Mediche supera ancora le soglie critica di occupazione a livello nazionale. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.345 (08/12/2020) a 3.003 (15/12/2020); anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è diminuito passando da 30.081 (08/12/2020) a 27.342 (15/12/2020).
 
Incidenza in lieve calo ma ancora lontani da target di sicurezza. Sebbene si osservi una diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (374,81 per 100.000 abitanti nel periodo 30/11/2020-13/12/2020 vs 454,70 per 100,000 abitanti nel periodo 23/11/2020-06/12/2020, dati flusso ISS), il valore è ancora lontano da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Questo approccio ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni.
 
Rt in salita a 0,86. Nel periodo 25 novembre – 8 dicembre 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86 (range 0,79 – 0,94). Si riscontrano valori di RT puntuale inferiore a 1 in 16 Regioni/PPAA. Di queste, 15 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di credibilità maggiore, indicando una diminuzione significativa nella trasmissibilità.
 
Si continua ad osservare una diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (38.276 vs 49.967 la settimana precedente), con la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti stabile al 24,6%. Si osserva, invece, un lieve aumento nella percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (34,7% vs 32,3% la settimana precedente). Infine, il 30,4% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 10,4% non è stato riportata la ragione dell’accertamento diagnostico.


 
Luciano Fassari

18 dicembre 2020
© Riproduzione riservata


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