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Stabilità. Il j'accuse di Papotto (Cisl Medici): “I professionisti del Ssn non accettano elemosine”


Così il segretario Generale Cisl Medici commentat la legge di stabilità presentata nei giorni scorsi dal premier Matteo Renzi. "Lo stanziamento previsto per il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti rappresenta soltanto una stizzita risposta alla sentenza della suprema Corte. l Governo trovi altri modi per provocare e offendere chi giornalmente è in prima linea e cerca di salvare il salvabile".

17 OTT - "Siamo sicuri che Emile Zola ci vorrà benignamente perdonare questo uso del titolo del suo editoriale, ma non ci sentiamo di averlo citato in modo improprio. Ieri, in modo frammentario ed incompleto, il Governo – com’è aduso fare ormai da tempo – ha proceduto ad una presentazione propagandistica delle misure presenti nella Legge di stabilità per l’anno 2016. In attesa che qualcuno si degni di fornirne copia attendibile alle fastidiose organizzazioni sindacali che ancora si ostinano a pretendere di tutelare i diritti dei propri iscritti e più in generale di tutti, ecco che possiamo, anzi: dobbiamo, sottolineare alcune carenze che ci sembrano del tutto macroscopiche ed inaccettabili". Lo ha dichiarato Biagio Papotto, Segretario Generale Cisl Medici.
 
"Per quanto concerne l’impianto generale appare evidente a chiunque lo scopo principale, neppure troppo abilmente nascosto: togliere a chi si può, i soliti lavoratori dipendenti e pensionati, per dare a chi dovrebbe e potrebbe contribuire di più ad uno sforzo collettivo sempre invocato e mai seriamente favorito e perseguito. Le misure a favore dell’industria e delle piccole e medie imprese - continua Papotto - già parzialmente messe in atto nei mesi scorsi e adesso incrementate vanno dagli sgravi contributivi per favorire le assunzioni alle possibilità di ammortamento davvero cospicue – addirittura il 140% – e la soglia massima di utilizzo del contante è stata triplicata del 300%, con buona pace di coloro che magari malignamente temono che questo non rappresenterà, come il nostro Governo ottimisticamente ritiene, una espansione dei consumi che trascini in automatico verso l’alto anche le entrate.
Ma noi non abbiamo alcuna intenzione di cadere nella nota trappola di metter gli uni contro gli altri. Ci limitiamo sommessamente a rilevare un paio di aspetti così negativi da farci interrogare con angoscia circa le reali prospettive di giustizia di questa nostra bella nazione".

"Le tasse sulla prima casa che scompaiono – prosegue il Segretario della Cisl Medici - sono in realtà un’ardita opera di iniquità fiscale, perché si accorda a molti un risparmio di pochi soldi, comprendendo i pochi che dovrebbero e potrebbero serenamente pagare molto per le proprie lussuose abitazioni. E’ un po’ come le accise sulla benzina: le paghiamo tutti allo stesso modo, ma almeno chi ha auto che consumano di più pagherà di più….Il canone di abbonamento Rai in bolletta ci pare un rimedio tipico di chi in realtà non sa che pesci prendere, e la costituzionalità della cosa è opinabile. La presunzione di possesso… Dove andremo a finire? E, a proposito di costituzionalità e presunzione, citiamo solo un’ultima cosa: lo stanziamento previsto per il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti rappresenta soltanto una stizzita risposta alla sentenza della suprema Corte a proposito della insostenibilità e reiterazione del blocco della contrattazione. Ah, hanno scritto che devo riaprire? E io ci posso mettere quanto voglio, allora".
 

"Ecco, in tutta franchezza, e siamo certi di non pensarlo da soli, avremmo preferito una franca ammissione di impossibilità a reperire somme immediate, piuttosto che una sterile dimostrazione di frustrazione e di malintesa forza. Non è solo contro le organizzazioni sindacali che tale atteggiamento denuncia la propria inutile protervia, ma in primis contro una precisa sentenza della Corte Costituzionale. Resteremo vigili, come sempre, pronti a qualsiasi convocazione in qualsiasi momento. Le provocazioni le rimandiamo semplicemente indietro, senza commenti se non una delusione sempre più forte.
I professionisti del Ssn non vogliono ulteriori mortificazioni e non accettano elemosine. Il Governo - conclude Papotto - trovi altri modi per provocare e offendere chi giornalmente è in prima linea e cerca di salvare il salvabile. Noi intanto, con decisione, accusiamo".
 

17 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

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