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Aifa. Dopo la manifestazione i precari delusi: “L'incertezza regna sovrana. Nessun cenno dal Ministero”


“Nella convocazione della manifestazione - dicono - c’era l’auspicio che il Ministro Schillaci ed il Sottosegretario Gemmato si presentassero per mostrare palesemente in primis la ferma volontà di risolvere l’annoso problema ed in secondo luogo un reale piano d’azione. Purtroppo, con rammarico, non è avvenuto né uno né l’altro. Quantomeno i precari sono stati ricevuti dalla neo dirigenza di AIFA, frutto della nuova organizzazione, nelle persone del Direttore Amministrativo Dr. Pavesi e dal Direttore Sanitario Dr. Russo, i quali hanno esposto la loro intenzione di porre fine a questa squallida situazione

05 MAR -

“L’incertezza regna sovrana. Questa l’estrema sintesi della manifestazione convocata dai Precari AIFA davanti la sede dell’Agenzia del Farmaco. I lavoratori, o ormai ex lavoratori, avevano convocato il sit-in in segno di protesta per il mancato rinnovo dei contratti precari, scaduti il 31 dicembre. A nulla sono serviti i numerosi solleciti, rivolti al governo Meloni, per non far sprofondare nell’oblio lavorativo i professionisti che hanno prestato servizio in AIFA per anni. Di fatti numerosi funzionari e dirigenti AIFA si sono uniti alla protesta per esprimere solidarietà e vicinanza ai colleghi precari, come anche c’è da sottolineare la presenza di Guido Rasi, Direttore Esecutivo dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), il quale ha esplicitato totale appoggio. Inoltre era presente una delegazione di parlamentari del Partito Democratico”. E' quanto riportano i lavoratori in una nota dopo la manifestazione di oggi di fronte alla sede di via del Tritone.

“Nella convocazione della manifestazione - proseguono - c’era l’auspicio che il Ministro Schillaci ed il Sottosegretario Gemmato si presentassero per mostrare palesemente in primis la ferma volontà di risolvere l’annoso problema ed in secondo luogo un reale piano d’azione. Purtroppo, con rammarico, non è avvenuto né uno né l’altro. Quantomeno i precari sono stati ricevuti dalla neo dirigenza di AIFA, frutto della nuova organizzazione, nelle persone del Direttore Amministrativo Dr. Pavesi e dal Direttore Sanitario Dr. Russo, i quali hanno esposto la loro intenzione di porre fine a questa squallida situazione. Il loro intento è quello di proporre al Governo una norma omnibus per il rilancio dell’Agenzia che comprenda la proroga dei contratti precari ed il processo di stabilizzazione, così come fuoriuscito dall’ODG al Milleproroghe approvato dal Parlamento. L’incertezza sta nel fatto che non si hanno tempistiche certe, la Dirigenza ha dato aggiornamento ad un mese da oggi, ma soprattutto c’è da superare lo scoglio del Ministero dell’Economia, che ha più e più volte bloccato la proroga e la stabilizzazione. Salvo poi acconsentire proroghe e stabilizzazioni di personale precario in svariate amministrazioni. Eppure i costi per la sola proroga di 30 contratti precari costerebbe poco più di 1 milione di €, mentre attivare il processo di stabilizzazione richiederebbe all’incirca 7 milioni”.

“Ciò che non si capisce o che si fa finta di non voler capire - denunciano - che la mancanza di personale in AIFA rallenta la performance ma soprattutto fa perder soldi allo Stato. Poiché AIFA è una Agenzia Governativa che più produce e più incassa, più tecnici specializzati vi sono più introiti entrano dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e più attrattiva c’è per le Industrie farmaceutiche nel voler svolgere trial clinici sul territorio italiano, con conseguente possibilità di avere farmaci costosi totalmente gratuiti a beneficio dei pazienti. Pertanto i precari AIFA chiedono che nel primo provvedimento utile, che fuoriesca dal Parlamento o dal Consiglio dei Ministri, vi sia la norma per la proroga immediata dei contratti scaduti a fine 2023 e che successivamente si parta con tutto l’iter burocratico per la stabilizzazione. Non è più accettabile questo stillicidio sociale e lavorativo, dove 30 persone e 30 famiglie non hanno un orizzonte né possono programmare un futuro. Si faccia in fretta, si faccia presto”, auspicano.



05 marzo 2024
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