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Sla. Al via il bando AriSLA 2024 per finanziare nuovi progetti di ricerca 


“Prosegue nostra strategia per sostenere ricerca con maggiore impatto sulla clinica e attrarre più ricercatori sullo studio della Sla” ha detto il presidente Melazzini. E’ possibile presentare le candidature fino al 26 marzo

05 MAR -

Apre oggi il nuovo Bando per il finanziamento di progetti di ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica promosso da Fondazione AriSLA ETS, ente non profit che dal 2009 supporta ricerca scientifica d’eccellenza per individuare terapie efficaci contro questa gravissima malattia, che solo in Italia coinvolge circa 6mila persone.

Quello del 2024 è il sedicesimo Bando competitivo emesso da AriSLA, che ad oggi ha investito in ricerca 16 milioni di euro, sostenuto 149 ricercatori distribuiti sul territorio nazionale e 105 progetti che hanno generato oltre 380 pubblicazioni scientifiche di altissimo valore.

Le novità. Aperto fino al 26 marzo 2024, il Bando prevede la selezione delle proposte progettuali più innovative e di alta qualità scientifica presentate da ricercatori italiani, nelle aree di ricerca di base, preclinica e clinica osservazionale, che potranno essere presentate tramite piattaforma online. La novità principale del Bando 2024 consiste nella modalità di partecipazione: i ricercatori dovranno presentare il proprio progetto in una forma sintetica, definita ‘lettera di intenti’, e solo in una seconda fase di valutazione, se superati i primi criteri di selezione, sarà possibile presentare lo studio in modo completo.

Il Presidente di Fondazione AriSLA Mario Melazzini evidenzia le priorità strategiche perseguite dalla Fondazione: “Con questo Bando compiamo un passo in avanti nell’attuazione del nostro piano strategico pluriennale, con cui vogliamo dare nuovo impulso alla ricerca, attrarre più ricercatori sullo studio della SLA e sostenere studi che abbiano un forte impatto sulla clinica, anche quando si tratta di progetti di ricerca di base. Confermiamo l’importanza di andare alla ‘radice’ della malattia, ma pensiamo anche che la ricerca debba essere guidata dalla conoscenza del significato clinico di quanto si fa oggetto di studio. Per questo motivo, come nel Bando 2023, chiediamo che le proposte di studio considerino la malattia dal punto di vista clinico nel paziente anche quando siano basate su una ricerca di base, dimostrando di essere frutto di una efficace interazione tra ricercatori clinici e di base. I progetti selezionati nel 2023 vanno già in questa direzione e puntiamo anche quest’anno a individuare progetti che possano contribuire a migliorare la vita delle persone che convivono con la SLA”.

“La formula della ‘lettere di intenti’ - ha commentato Il Responsabile scientifico Anna Ambrosini - servirà a valutare da subito la qualità e l’innovatività dell’idea progettuale e stimolare i ricercatori, soprattutto chi intende occuparsi di SLA, a presentare il proprio progetto in modo più sintetico, chiaro ed efficace possibile. Chiederemo quindi ai ricercatori le cui lettere di intenti avranno superato la prima fase di valutazione di sottomettere una progettualità più dettagliata per consentire una accurata selezione dei progetti più innovativi e strategici”.



05 marzo 2024
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