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Chirurgia plastica ed estetica. 1 intervento su 5 per riparare danni da precedenti interventi


Il dato evidenziato nel 1° Meeting dell'Associazione di chirurgia plastica ed estetica che punta il dito contro i "non professionisti". E' loro la colpa se il 20% degli interventi viene effettuato per riparare infezioni, paralisi e asimmetrie scaturite da interventi non appropriati e dall'utilizzo di sostanze non certificate.

13 MAR - Gli interventi di chirurgia plastica ed estetica effettuati da non professionisti registrano un progressivo aumento e le conseguenze del fenomeno sono sempre più evidenti: ogni anno viene riscontrato “circa un 20% di operazioni per porre rimedio ai danni prodotti a opera di non professionisti”. Una cifra rivelata da Alberto Capone, medico specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva, in occasione del 1° Meeting di chirurgia estetica organizzato dall’Aicpe.

Infezioni, paralisi, asimmetrie: sono questi i principali danni che possono scaturire da interventi non appropriati o dall’utilizzo di sostanze non certificate. “Ai rischi dell’inesperienza vanno aggiunti quelli dovuti alla mancanza di sicurezza dei prodotti utilizzati, il cui contenuto spesso è ignoto – spiega il dott. Capone - In generale si tratta di prodotti che non offrono garanzie di sicurezza e qualità, poiché spesso sono privi delle certificazioni necessarie. Capita addirittura che i medici non riescano nemmeno a individuare immediatamente il tipo di sostanza che stanno cercando di rimuovere”.

In grande crescita si confermano i trattamenti di medicina estetica, preferiti alla chirurgia poiché meno invasivi e reversibili. Per quanto riguarda gli interventi veri e propri, la liposuzione si conferma quello più richiesto, attestandosi al primo posto fra le operazioni effettuate nell’ultimo anno, mentre balza al secondo posto la blefaroplastica, a conferma del fatto che un viso più fresco e un aspetto riposato giovano alle relazioni sociali e all’autostima. Segue il trapianto di grasso autologo che ottimizza i risultati in un colpo solo, eliminando gli accumuli di adipe da alcune zone, che viene contestualmente riutilizzata per modellarne altre.

Alla luce dei dati emersi nel corso del meeting, fra le richieste riguardanti le procedure non chirurgiche, filler all’acido ialuronico e la tossina botulinica si attestano ai primi due posti della classifica dei rimedi estetici più desiderati. “La tossina botulinica sta vivendo un vero e proprio periodo d’oro. Malgrado l’opera denigratoria operata attraverso i media, le vendite delle aziende che la producono sono in ascesa in tutto il mondo – conclude Capone– Si stanno ampliando le procedure ‘off label’ per l’utilizzo del botox anche in altre aree del viso, ad esempio sulla columella per alzare la punta del naso, ai lati della bocca, o sul collo per attenuare le bande di Platisma”.

13 marzo 2013
© Riproduzione riservata

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