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Coronavirus. Anaao Piemonte: “Preoccupati per allentamento misure di restrizione”


Il timore dei medici ospedalieri è dovuto all’elevata contagiosità del virus. “Chiediamo alla Regione che le decisioni siano dettate esclusivamente dal principio prioritario di tutela della salute pubblica e non da contingenze economiche che, seppure gravi e pesanti per i lavoratori, non farebbero che peggiorare nel caso di una diffusione ulteriore dell’epidemia”.

02 MAR - Alla luce dell’aumento dei casi positivi per SARS-CoV-2, il Sindacato Anaao Assomed Piemonte esprime la preoccupazione dei Dirigenti ospedalieri per l’allentamento delle misure di restrizione, previsto dalla Giunta a partire da mercoledì. “Chiediamo alla Regione che le decisioni siano dettate esclusivamente dal principio prioritario di tutela della salute pubblica e non da contingenze economiche che, seppure gravi e pesanti per i lavoratori, non farebbero che peggiorare nel caso di una diffusione ulteriore dell’epidemia”, si legge in una nota diramata dal sindacato.
 
Il timore dei medici ospedalieri è dovuto all’elevata contagiosità del virus: “L’infezione da coronavirus pare gestibile solo riducendo la catena di trasmissione nella popolazione. In caso contrario, i letti nei reparti di Rianimazione e nei reparti di Medicina potrebbero non essere sufficienti a rispondere alle necessità dei pazienti”.
 
L’Anaao Piemonte fa notare come i letti in Rianimazione in Piemonte siano “circa 250 e registrano già ora tassi di occupazione elevati. Un aumento di ricoveri per infezione da SARS-CoV-2 potrebbe compromettere la possibilità di ricovero dei malati che richiedono cure intensive”.
 
“Ricordiamo inoltre - prosegue la nota - che il Sistema Sanitario Regionale è già ora al limite dell’offerta assistenziale, poiché negli ultimi 10 anni in Regione Piemonte sono stati tagliati circa 1500 posti letto e i medici ospedalieri sono stati ridotti di 500 unità. Inoltre la diffusione del contagio, sommata dalla carenza dei dispositivi di protezione individuale registrata negli ospedali, potrebbe portare ad un aumento di contagi o necessità di quarantena tra il personale sanitario, con il rischio concreto di ridurre l’assistenza alla popolazione”.

L’Anaao Piemonte chiede pertanto “la massima prudenza nella riapertura delle attività che prevedono assembramenti e soprattutto che tutte le decisioni siano prese, come fino ad ora, sulla base di dati scientifici, dietro consiglio degli esperti e senza altra priorità che non sia la salute dei cittadini”

02 marzo 2020
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