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Coronavirus. Iss: “Importante continuare a donare sangue. Ecco come farlo in tutta sicurezza”


"In Italia oltre 1.800 pazienti vengono trasfusi ogni giorno negli ospedali; questi comprendono molte persone affette da patologie che richiedono un ricorso regolare alle trasfusioni di sangue. Per questi motivi le donazioni non possono essere differite". È bene che il donatore contatti la struttura di riferimento per prenotare la donazione e per una prima verifica telefonica. All’interno delle strutture sarà garantito il rispetto delle norme di sicurezza.

13 MAR - Oggi all'Istituto Superiore di Sanità è possibile donare il sangue. L’attività di raccolta, infatti, non si ferma neanche dopo le stringenti misure imposte per frenare il contagio da Coronavirus. "In Italia oltre 1.800 pazienti vengono trasfusi ogni giorno negli ospedali; questi comprendono molte persone affette da patologie che richiedono un ricorso regolare alle trasfusioni di sangue. Per questi motivi le donazioni non possono essere differite neanche in un momento in cui il sistema sanitario si trova a fronteggiare un’emergenza come quella rappresentata dal virus Sars-CoV-2".
 
A spiegarli è l'Istituto superiore di sanità, che ha inoltre fornito le seguenti informazioni su cosa fare per donare il sangue presso le strutture di riferimento presenti sul territorio.
 
Contatta i servizi trasfusionali per prenotare la donazione
Prima di recarsi al servizio trasfusionale o all’unità di raccolta associativa è bene che il donatore contatti la struttura o associazione di riferimento per prenotare la donazione. In questo modo si potranno evitare file e lunghe attese, facilitando anche il lavoro del personale impegnato nel percorso della donazione e a garantire il rispetto delle misure di sicurezza. A questo link potrete trovare l'elenco delle strutture e cercare quella più vicino a voi.
 
Una telefonata sarà utile per effettuare una prima valutazione del donatore
Una chiamata al servizio trasfusionale o all’associazione di riferimento servirà a effettuare una preliminare valutazione sullo stato di salute del donatore. Nel corso della chiamata, l’operatore rivolgerà poche e semplice domande al potenziale donatore per verificare se potrà recarsi a donare regolarmente o sarà opportuno rinviare la sua donazione. La telefonata servirà anche ad evitare inutili spostamenti al donatore.
 
Gli spostamenti verso le sedi dove si effettua la raccolta sono consentiti
Come chiarito da una nota del Ministero della Salute, datata 10 marzo 2020, la donazione di sangue e di emocomponenti rientra tra le “situazioni di necessità” menzionate dal Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri. Di conseguenza sono autorizzati gli spostamenti dei donatori da e per le sedi di raccolta come pure gli spostamenti del personale che opera presso queste ultime.
 
All’interno delle strutture sarà garantito il rispetto delle norme di sicurezza
I servizi trasfusionali degli ospedali e le unità di raccolta associative hanno già introdotto ed applicano delle procedure per il rispetto delle misure di sicurezza previste dalle disposizioni del governo. Pertanto, all’interno delle strutture sarà garantito ai donatori il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale.
 
Verrai sottoposto a visita medica per verificare l’assenza di sintomi
Prima di ogni donazione il medico responsabile della selezione sottoporrà il potenziale donatore a visita medica per escludere anche l’eventuale presenza di sintomi associabili all’infezione da Sars-CoV-2.
 
Potrei richiedere un certificato di avvenuta donazione
Il certificato di avvenuta donazione, richiesto dal donatore, potrà essere utile nel tragitto di ritorno per giustificare il rientro a casa qualora il donatore sia sottoposto a un controllo.
 
Ricorda di avvertire la struttura dove hai donato in caso di comparsa di sintomi dell’infezione da Sars-CoV-2
Se dopo la donazione dovessero presentarsi sintomi associabili all’infezione da Sars-CoV-2 il donatore deve contattare la struttura presso cui ha donato. 

13 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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