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Caut, prescrizioni e liste d’attesa. Botta e risposta tra la Asl e la Fimmg di Teramo

Il sindacato contesta il richiamo della Asl alle prescrizioni inappropriate che pesano sulle liste d’attesa (“Ingiusto attribuirci responsabilità”) ed esprime preoccupazione anche sui Centri di assistenza e urgenza territoriali, “la cui realizzazione non ci vede, ancora una volta, coinvolti”. Il Dg Di Giosia risponde: “C’è da tempo una precisa volontà della Asl di coinvolgere i mmg sulle scelte per il territorio. E non è una decisione dell’ultim’ora”.

26 SET - La Fimmg Teramo chiede alla Asl chiarezza e maggiore coinvolgimento nelle scelte, alla luce del piano annunciato dalla stessa Asl per contrastare il problema delle liste d’attesa e il sovraffollamento dei Ps investendo anche sull’appropriatezza prescrittiva e l’avvio dei percorsi diagnostico-terapeutici aziendali. “Nel ringraziare la Asl per le azioni messe in campo”, dichiara infatti in una nota Valentina Antonacci, segretario provinciale e vicesegretario regionale della Fimmg, il sindacato dei medici di medicina generale, nel replicare alla Asl di Teramo, “ci preme stigmatizzare come, mi auguro in assoluta buona fede, ancora una volta vengano attribuite ingiustamente responsabilità anche ai medici di medicina generale.

“Il problema – prosegue Antonacci - non riguarda certamente solo la nostra provincia, ma l’intero territorio nazionale, e si spinge ben oltre i nostri confini, laddove i sistemi sanitari nazionali sono organizzati secondo il modello Beveridge, che garantisce l’universalità e la gratuità d’accesso ai servizi sanitari da parte di tutti cittadini, senza eccezioni. La richiesta di salute è sempre più stringente, di pari passo con le acquisizioni scientifiche e tecnologiche, e le scelte politiche non sono riuscite a stare al passo”.

Dunque “è ampiamente dimostrato – argomenta il segretario provinciale della Fimmg Teramo - che la maggioranza delle prescrizioni è indotta dalla filiera di ricovero, diagnosi e cure di istituti pubblici e privati a cui i cittadini sono costretti a rivolgersi proprio per l’insufficiente risposta da parte del Servizio sanitario nazionale. Così come gli accessi impropri nei pronto soccorso non sono ascrivibili alla nostra categoria, ma alla speranza di trovare risposte in tempi brevi a quesiti che però necessitano di diagnostica strumentale, non solo di una valutazione clinica”.

Quanto al sistema dei PDTA (Percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali) rappresenta, per Antonacci, “un’importante svolta in tal senso, che consente una rapida e completa presa in carico del problema, evitando al cittadino, già afflitto da un problema di salute serio, di dover in autonomia provvedere alle singole richieste e prenotazioni”.

Infine Antonacci manifesta preoccupazione per i CAUT (Centri di assistenza e urgenza territoriali), “la cui realizzazione non ci vede, ancora una volta, coinvolti. Ricordo che i CAU (Centri assistenza e urgenza), già operativi in Emilia Romagna, sono stati proprio un progetto proposto da Fimmg Emilia Romagna, in cui operano Medici di Assistenza a Quota Oraria (ex Guardia Medica) e a ciclo di scelte (MMG). Da chi sarà effettuato il servizio sul nostro territorio e con quali garanzie di qualità? Ci aspettiamo dalla Asl di Teramo un maggiore e tempestivo coinvolgimento, certi di poter fornire più che adeguate risposte”, conclude il segretario provinciale della Fimmg di Teramo.

Non si è fatta attendere la risposta del Dg Maurizio Di Giosia. “C’è da tempo una precisa volontà della Asl di coinvolgere i medici di medicina generale sulle scelte per il territorio. E non è una decisione dell’ultim’ora”, dichiara in una nota di replica. “Abbiamo – spiega ancora Di Giosia - tenuto diversi incontri con la Fimmg e il suo segretario, sia singolarmente che coinvolgendo la Simg, la Società italiana di medicina generale, con la presidente Gabriella Salladini, appunto per coinvolgere tutta la categoria in un proficuo confronto sugli sviluppi futuri dell’assistenza territoriale. Tanto è l’interesse che la dottoressa Antonacci è stata inserita in un gruppo di lavoro aziendale per il monitoraggio della Uccp, ed è stata accettata anche la sua proposta di coinvolgere il tecnico della software house del programma di gestione dei medici di medicina generale. Si tratta di un monitoraggio finalizzato alla riprogrammazione delle future attività delle Uccp che prevede un ulteriore coinvolgimento dei medici di medicina generale, come previsto dal Dm 77. Sempre a mò di esempio, inoltre, i medici di medicina generale sono stati coinvolti in un altro ambito basilare nella nuova visione dell’assistenza sanitaria cioè nei Pdta, i percorsi diagnostico terapeutici”.

Il ciclo di incontri organizzati con la Asl di Teramo con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali e i medici di continuità assistenziale, si sottolinea nella nota, “va appunto inserito nel discorso più globale teso a consolidare con loro un rapporto diretto e un proficuo confronto su alcune problematiche centrali dell’assistenza sanitaria”. “Il nostro obiettivo è incrementare sempre di più il coinvolgimento della categoria: vogliamo che i medici di medicina generale siano parte integrante della nuova fase della sanità”, conclude Di Giosia.

26 settembre 2023
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