Giornata igiene delle mani. Avezzano, introdotte nuove procedure per la lotta alle infezioni
Un sistema di ‘allerta’, tra reparti e laboratorio analisi, per individuare immediatamente i batteri virulenti e debellarli con la scelta dell’antibiotico adatto. È la nuova procedura introdotta dall’ospedale di Avezzano, nell’ambito della lotta alle infezioni ospedaliere che passa attraverso un articolato programma, avviato negli anni scorsi, incentrato soprattutto sull’igiene delle mani.
06 MAG - "
Un sistema di ‘allerta’, tra reparti e laboratorio analisi, per individuare immediatamente i batteri virulenti e debellarli con la scelta dell’antibiotico adatto, senza impiegare al ‘buio’ farmaci che rischiano di rivelarsi inefficaci. È la nuova procedura introdotta dall’ospedale di Avezzano, nell’ambito della lotta alle infezioni ospedaliere che passa attraverso un articolato programma, avviato negli anni scorsi,
incentrato soprattutto sull’igiene delle mani". È quanto si legge in una nota della Asl 1 Abruzzo.
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L’ospedale di Avezzano è stato uno di primi a muoversi nell’ottica della prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza che in Italia colpiscono oltre mezzo milione di persone su quasi 10 milioni di ricoverati.
Secondo stime dell’Onu - prosegue la nota -, se non si interviene sull’uso corretto degli antibiotici (usati troppo e in modo inappropriato) ogni anno i decessi arriveranno a 10 milioni. Il sistema di ‘allerta’, attivato ad Avezzano, è solo una delle misure messe a punto dall’ospedale ai fini della prevenzione delle infezioni, come è stato spiegato nel corso di un incontro che si è svolto questa mattina nella sala riunioni del presidio, nell’ambito della
Giornata mondiale dell’igiene della mani, che si è celebrata ieri, 5 maggio".
"L’ospedale marsicano, per iniziativa della direzione sanitaria, diretta da
Lora Cipollone, è oggi al quinto anno all’appuntamento con la giornata a tema e, grazie alle numerose attività avviate, ha guadagnato i titoli per essere inserito (tra i pochi ospedali) nella Rete italiana Ica (infezioni correlate all’assistenza) per gli studi condotti nell’ambito delle unità di terapia intensiva. All’incontro di oggi - spiega la nota -, aperto dal direttore generale della Asl facente funzioni,
Simonetta Santini, in cui sono stati esposti i risultati raggiunti nel 2018, erano presenti, oltre alla Cipollone, il dott. Giulio Marolda dell’Ortopedia, la dott.ssa Italia Galassi, che ha parlato degli ultimi orientamenti per l’emocoltura, e la dott.ssa Margherita D’Alessandro che si è soffermata sulla terapia antibiotica".
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Di particolare interesse le procedure attuate per intercettare preventivamente (cioé prima dell’operazione) lo stafilococco aureus (resistente agli antibiotici) nei pazienti a cui occorre applicare le protesi. Infatti dei 102 - aggiunge la nota - campioni esaminati dai reparti di chirurgia vascolare (62) e ortopedia (40) il 29% è risultato portatore del batterio: il monitoraggio ha così permesso di neutralizzare l’agente patogeno prima di procedere all’inserimento delle protesi e quindi di rimuovere il pericolo di infezioni, sia per i degenti sia per l’ambiente ospedaliero. In un altro studio l’ortopedia, nei 3 mesi successivi all’intervento chirurgico per l’applicazione della protesi, ha attuato un programma di sorveglianza sul rischio infezioni su 122 pazienti, senza rilevare alcun caso; tali controlli saranno ripetuti e incrementati in modo da fare verifiche su un campione più alto di pazienti".
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Negli anni scorsi in ospedale sono stati installati 200 erogatori disinfettanti in stanze di degenza e corridoi, coinvolgendo il personale di tutti i reparti dell’igiene delle mani, tra cui l’appropriato uso dei guanti da parte degli operatori definito con un protocollo ad hoc. In ospedale, tra l’altro - conclude la nota -, è stato allestito un sistema di trasmissione dati della microbiologia per valutare le caratteristiche dell’ecosistema microbico ospedaliero (che cambia da presidio a presidio) e orientare la terapia antibiotica".
06 maggio 2019
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