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Calabria. Si inasprisce il confronto con il Governo. Dopo la sanità, Oliverio contesta: “Tagliati fuori dalla Via della Seta”

Il presidente della Regione scrive al Premier: “Si annuncia di svolgere in Calabria una seduta del CdM e nelle stesse ore si assumano scelte strategiche importanti e determinanti che tagliano fuori il porto di Gioia Tauro”. Per Oliverio “più che ‘una terra abbandonata a se stessa’” la Calabria “è una terra abbandonata dal Governo Nazionale”. E sulla sanità insiste: “Non possiamo pagare le politiche sbagliate dei Governi nazionali”. LA LETTERA

25 MAR - I rapporti tra Governo e Regione Calabria diventano ancora più tesi, dopo i duri scontri verbali già avvenuti tra il presidente Mario Oliverio e il ministro della Salute, Giulia Grillo, sul fronte della sanità. La materia del contendere, oggi, sono gli accordi commerciali tra Italia e Cina , nell'ambito della cosiddetta Via della Seta. Accordi su cui Oliverio ha espresso “disappunto e sconcerto” perché “l'infrastruttura portuale italiana più importante del Mediterraneo, Gioia Tauro e l'insieme del sistema portuale del Mezzogiorno sono stati tagliati fuori dagli accordi con gravi implicazioni per le prospettive ed il futuro della Calabria, del Sud e dell'intero Paese”.

Il suo disappunto Oliverio l’ha messo nero su bianco in una lettera inviata al Premier Giuseppe Conte: “È incomprensibile – scrive Oliverio - come da una parte si annunci di svolgere in Calabria, da Lei definita ‘una terra abbandonata a se stessa’, una seduta del Consiglio dei Ministri e nelle stesse ore si assumano scelte strategiche importanti e determinanti che tagliano fuori il porto di Gioia Tauro, ovvero il più grande porto hub del Paese, tra i più importanti dell’Europa e del mondo per le merci. L' incomprensibile scelta del Governo da Lei presieduto è aggravata dal mancato coinvolgimento a tale iniziativa delle Autorità di Sistema Portuale del Sud e dalla sostanziale assenza e coinvolgimento dell’imprenditoria meridionale.”

Nella lettera il presidente della Calabria non manca di tornare sulla questione sanità, “che, almeno sembra dagli annunci di queste settimane, sia quella maggiormente attenzionata dal Suo Governo”, afferma diretto a Conte. Poi aggiunge: “La Calabria non può pagare le politiche sbagliate che i Governi nazionali, compreso l'attuale in continuità con i precedenti, hanno portato e stanno portando avanti, da ormai dieci anni attraverso la gestione Commissariale, di nomina governativa che ha esautorato il potere ordinario, costituzionalmente assegnato alle Regioni. Infatti, il Commissariamento che avrebbe, per un periodo di tempo limitato, dovuto supplire al potere ordinario della Regione per affrontare e risolvere problemi di inefficienza, di inadeguatezza e di irregolarità nel sistema sanitario, non solo non ha realizzato gli obiettivi preposti ma ha contribuito, per molti versi, ad aggravare la condizione del sistema sanitario calabrese”.

La Calabria, per Oliverio, “subisce così una doppia beffa: è privata di strumenti per governare democraticamente decisivi processi di riorganizzazione e riqualificazione del sistema sanitario e subisce il disagio della popolazione per la mancanza di adeguati e qualificati servizi. Queste ultime brevi riflessioni avrei voluto porre, con spirito positivo, alla valutazione Sua e del Consiglio dei Ministri, che Lei ha annunciato di voler convocare in Calabria. Purtroppo le gravi scelte compiute in questi giorni dal Suo Governo a discapito della Calabria e del Sud mi costringono amaramente a constatare che la Calabria più che  ‘una terra abbandonata a se stessa’ è una terra abbandonata dal Governo Nazionale. Mi auguro che questa annunciata riunione del Consiglio dei Ministri in Calabria non si risolva in una ennesima trovata propagandistica”.

25 marzo 2019
© Riproduzione riservata

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