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Campania. Su programmazione è schiarita tra sindacati e commissario. Bozza piano ospedaliero entro metà aprile

Positivi gli esiti del confronto che si è appena concluso tra il commissario ad acta per la Sanità regionale Joseph Polimeni e i vertici dei sindacati della dirigenza medica. Cimo: “Verificheremo le aperture nel merito e sui contenuti”. Anaao: “Resta il nodo delle dotazioni organiche rispetto ai fabbisogni”. Anpo: “I primari non possono essere spostati da un’azienda all’altra Aaroi: “C’è ancora confusione, chiediamo il pieno coinvolgimento”.

30 MAR - La struttura commissariale per la Sanità campana è al lavoro per la definizione del nuovo Piano ospedaliero regionale ma la bozza del riordino delle degenze sarà sottoposta all’intersindacale della dirigenza medica non prima del 14 aprile. E’ questa la prima novità che emerge dal confronto che si è appena concluso tra il commissario ad acta per la Sanità regionale Joseph Polimeni e il suo vice Claudio D’Amario con i vertici dei sindacati della dirigenza medica. “Le aperture alla collaborazione e al confronto da parte dei commissari – avverte a caldo Antonio de Falco, segretario regionale della Cimo -  sono per ora limitati alle buone intenzioni ma da verificare nei fatti. Comunque si tratta di un passo avanti verso la distensione dei rapporti dopo la dura contrapposizione registrata nelle settimane scorse quando la Vertenza Salute - smussata a livello nazionale dall’intervento del ministro Lorenzin tanto da scongiurare lo sciopero generale programmato per il 17 marzo - aveva visto invece un inasprimento del confronto su scala regionale a fronte dell’arroccamento dei commissari e delle fughe in avanti sull’adozione degli atti aziendali”.
 
“Atti aziendali – dicono in una nota Anaao assomed – Aaroi emac – Cimo – Cgil fp medici – Cisl medici - Uil fpl medici – Cgil fp spta – Fvm – Fassid – Fesmed - Anpo ascoti fials medici – Aupi – Sinafo – Sidirss e Ugl medici, in rappresentanza di circa 60 mila dirigenti medici, veterinari, sanitari ed SPTA – comunque allo stato adottati in assenza di un valido documento di programmazione e senza alcun confronto sindacale nel merito ma solo in scia all’iniziativa della Corte dei conti dello scorso gennaio relativamente a presunti sprechi nelle Asl e negli ospedali per gli incarichi di dirigenza e primariali”.
 
Un’inchiesta, quella dei giudici contabili, la cui portata è stata peraltro già ridimensionata in sede cautelare. “Il nostro timore – aggiunge De Falco - è che vi sia una difficoltà ad affrontare il merito delle questioni, in particolare la prospettiva di adeguare il piano ospedaliero ad atti aziendali già scritti anziché, viceversa, disporre la programmazione in base alla riorganizzazione dell’offerta assistenziale in relazione ai fabbisogni di Salute della popolazione”.
 
“Per ora – dice Bruno Zuccarelli, segretario regionale dell’Anaao - si parla di una bozza di Piano ospedaliero i cui contenuti nessuno conosce. L’obiettivo resta difendere e rilanciare l’efficienza della rete assistenziale, a cominciare dalle reti dell’emergenza e rilanciare i livelli minimi di sicurezza del Servizio sanitario campano oggi in pericolo come dimostrano gli ultimi gravissimi episodi, di cui nei giorni scorsi si sono occupate le cronache locali e nazionali”.
 
“Sulla ridistribuzione degli esuberi di personale, in particolare di primari e dirigenti – dice ancora Vittorio Russo, segretario regionale dell’Anpo – abbiamo contestato la praticabilità della strada indicata nei giorni scorsi dal sub commissario D’Amario, di una ricollocazione nelle aziende carenti. I dirigenti medici non possono essere dirottati da un’azienda all’altra senza tenere conto del fatto che i contratti sottoscritti hanno una loro specificità. Per dare luogo alla mobilità bisognerà tra l’altro tenere conto di un accordo regionale sottoscritto nel 2009 con decreto commissariale che prevede specifiche modalità e percorsi ad hoc secondo standard minimi che non possono essere disattesi”.
 
“Il modo in cui si intende affrontare alcuni problemi cruciali creati dalla mancata programmazione – conclude Peppe Galano dell’Aaroi - è purtroppo indice di una certa confusione che potremmo contribuire ad eliminare se solo ci fosse consentito di essere interlocutori attivi di un processo delicato e cruciale per il destino della sanità regionale oltre che spettatori informati ex post delle decisioni assunte. Ci auguriamo che questo nuovo stile interlocutorio preluda a un cambio di passo che contribuisca a far uscire la sanità regionale dalle secche nelle quali è precipitata. Chiediamo una svolta a De Luca e Polimeni anche nel modo di affrontare le riforme e per mettere a fuoco i principali nodi irrisolti della programmazione  sanitaria della nostra regione”. 
 
Il nodo di Na2, NA 3 e Avellino
Intanto, quel che è certo, è che il primo snodo per la verifica dei rinnovati rapporti tra la struttura commissariale e l’intersindacale medica si colloca venerdì, quando Polimeni e D’Amario incontreranno i commissari delle Asl Napoli 2 Nord, Napoli 3 Sud e Avellino dove nelle settimane scorse sono state completamente azzerate le strutture dirigenziali semplici lasciando nel limbo servizi essenziali e de menzionando centinaia di dirigenti. Una decisione duramente stigmatizzata dai sindacati che hanno chiesto alla struttura commissariale di intervenire con i loro poteri di vigilanza.
 
Oncoematologia del Pausilipon: nessun ridimensionamento 
Intanto sull’allarme lanciato dalle associazioni di pazienti per l’Oncoematologia del Pausilipon a rischio ridimensionamento sulla scorta della nuova organizzazione prevista dall'Atto aziendale del Santobono-Pausilipon interviene il direttore ghenerale Annamaria Minicucci che chiarisce: “La nuova programmazione non limita né le attività né l'organizzazione del Dipartimento di Oncoematologia del Pausilipon e, soprattutto, i medici che oggi hanno la responsabilità dei diversi reparti avranno piena autonomia dirigendo una struttura semplice dipartimentale e, quindi, come succede anche adesso, continueranno a dirigere  il loro reparto.  Tale condizione è comune ad altri importanti ospedali pediatrici italiani; al Gaslini di Genova, per esempio, eminenti professionisti tra i massimi esperti mondiali di patologie oncologiche pediatriche non sono mai diventati primari ma hanno sempre diretto, fino al pensionamento, strutture semplici dipartimentali”.
 
Il dipartimento di Oncoematologia del Pausilipon negli ultimi anni con la gestione del Direttore Generale Anna Maria Minicucci è stato potenziato e rafforzato anche raccogliendo le istanze delle associazioni dei genitori. Tra gli interventi più rilevanti vi sono l’introduzione della guardia degli anestesisti rianimatori 24 ore al giorno, il funzionamento della sala operatoria tutti i giorni, la presenza di specialisti quali il nefrologo, il fisiatra, l’odontoiatra, il dermatologo. Inoltre, sono state fatte assunzioni di personale medico e infermieristico e si è aperto anche l'hospice, il secondo in Italia (dopo quello di Padova) dedicato esclusivamente ai pazienti pediatrici.
 
“Sono state acquistate attrezzature ad alta tecnologia – ricorda Minicucci come la Tac 128 slice che permette di effettuare esami rapidissimi, a bassa emissione di radiazioni e i separatori di cellule per consentire il trapianto di midollo anche con una compatibilità del 50% del donatore, aumentando così il numero di trapianti possibili. Tali attrezzature ad alta tecnologia sono disponibili solo in pochi centri in Italia. In questi anni la Regione è stata commissariata ma, nonostante questo, è aumentata l'attività oncologica ed è stata potenziata anche con importanti interventi di ortopedia e neurochirurgia per patologie oncologiche  complesse. Allo stesso tempo, è stato avviato presso l'Azienda Santobono Pausilipon il registro tumori infantili della Regione Campania”.
 
Un’attività, sul fronte dei tumori infantili, testimoniata dai numeri del dipartimento di Oncologia del Santobono-Pausilipon. La complessità della casistica trattata dal 2008 ad oggi ha subito un incremento, misurabile in circa il 15% del peso Drg dei ricoveri effettuati. Nel 2015 il dipartimento di Oncologia ha registrato circa 10 mila giornate di degenza con un incremento dell’attività del 10% rispetto al 2008. Sempre lo scorso anno il dipartimento di Oncologia ha registrato oltre 6 mila accessi in Day Hospital con un incremento dell’attività di oltre il  16% rispetto al 2008. E dal 2009 ad oggi sono stati eseguiti 164 trapianti di midollo con una media di circa 23 trapianti per anno. Sempre nel 2015 i trapianti effettuati sono stati 26. Dal 2016 il centro trapianti è stato attrezzato con una modernissima apparecchiatura che consente l’effettuazione di trapianti complessi che in Campania solo il Policlinico Federico II insieme al Santobono è in grado di effettuare. Policlinico che ha di recente ottenuto il via libera e la certificazione per operare da parte della commissione di controllo del ministero della Salute e degli ispettori dell’Unione europea.
 
 
Ettore Mautone

30 marzo 2016
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